Chiara Ferragni e le richieste da diva che stanno facendo infuriare gli addetti ai lavori
La modella e influencer avrebbe richiesto di non essere fotografata con le colleghe ed una stanza privato.
Chiara Ferragni sarà una delle protagoniste al prossimo Festival di Sanremo che si svolgerà al teatro Ariston dal 7 all’11 febbraio. La modella e influencer affiancherà Amadeus nel corso della prima e dell’ultima serata.
Eppure tra gli addetti ai lavori ci sarebbe chi già storce il naso per l’atteggiamento troppo da diva tanto che gli sarebbe stato già coniato il il soprannome di “Chiara Maestà”.
Secondo varie indiscrezioni avrebbe attirato attorno a sé alcune critiche per una serie di richieste alquanto singolari. A quanto pare avrebbe preteso una sorta di stanza privata nei pressi della sala stampa per potersi rilassare tra un’intervista e un’altra. Poi avrebbe preteso di non essere fotografata in compagnia delle altre colleghe presentatrici alla kermesse, ma soltanto in solitaria. Insomma un atteggiamento da vera diva che non sta andando giù a parecchie persone che ruotano attorno al Festival di Sanremo.
Chiara Ferragni devolverà l’intero cachet ad un’associazione contro la violenza sulle donne
Proprio ieri però Chiara ha annunciato che devolverà l’intero cachet previsto per la sua partecipazione al Festival di Sanremo all’associazione D.i.Re, che si occupa di combattere la violenza contro le donne.
“Ho avuto modo di conoscere la presidente di D.i.Re e alcune delle operatrici che tutti i giorni lavorano sul campo, sono loro le vere eroine che mi hanno ancora di più convinta a iniziare questo percorso che spero si evolverà nei prossimi anni. Un grazie anche alla Rai e ad Amadeus senza cui questa iniziativa non sarebbe stata possibile” – le parole della Ferragni.
Non ha rivelato l’entità della donazione, già interamente versata all’associazione che sostiene le donne, ma si capisce che questo nuovo impegno le sta particolarmente a cuore.
Secondo Repubblica Chiara Ferragni per la partecipazione alle due serata avrebbe percepito un compenso di 100mila euro. Non è chiaro se siano stati devoluti tutti all’associazione oppure no.