Martina Scialdone, il testimone sarebbe voluto morire al posto suo
Ecco cosa ha raccontato l'uomo
Sul caso del decesso di Martina Scialdone, il testimone che ha assistito al femminicidio davanti a un ristorante racconta quegli attimi. Confessando che sarebbe voluto perdere la vita al suo posto. L’uomo ha tentato di soccorrerla, dopo che l’ex fidanzato, Costantino Bonaiuti, l’ha colpita con dei colpi di pistola. Lui è rimasto con lei fino all’ultimo respiro.
Simone è il 47enne senzatetto che ha assistito al femminicidio di Martina Scialdone. Ha provato a soccorrerla e non l’ha lasciata un attimo, come ha raccontato al Corriere della Sera.
Le ha sparato davanti a me, si è accasciata a terra e lui è fuggito. Mi sono chiesto se era meglio inseguirlo per cercare di fermarlo, oppure provare a salvarle la vita. Così sono andato da lei. L’ho presa in braccio e l’ho portata davanti al locale, ma purtroppo non è servito, poco dopo ha smesso di respirare. Sarei voluto morire io al posto suo.
I famigliari di Martina si chiedono perché nessuno nel ristorante abbia fatto niente per difenderla. Lei era a cena con l’ex quando i toni si sono accesi. E pare anche che abbia chiesto aiuto al tavolo del ristorante Brado al Tuscolano.
Simone ha detto che un cameriere ha raccontato a un agente di averli visti litigare. Poi lei era andata in bagno. Ma nessuno aveva capito la situazione e quanto fosse grave quello che stava per accadere.
Martina Scialdone, il testimone è un senzatetto di 47 anni che è rimasto accanto alla donna a terra
La donna di 35 anni era un avvocato, mentre l’ex fidanzato, Costantino Bonaiuti, è un ingegnere Enav e sindacalista per Assivolo, di 62 anni. Tutto ha avuto luogo venerdì 13 gennaio dentro un ristorante.
Lui l’avrebbe raggiunta fuori, raggiungendola a distanza ravvicinata con un colpo che non le ha dato scampo. Ha provato anche a scappare, ma gli agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti lo hanno fermato e arrestato poco dopo.