L’appello di Piera Maggio allo Stato Italiano: “Chiedete a Matteo Messina Denaro dov’è Denise”
Piera Maggio lancia un appello dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro: "Chiedetegli dov'è Denise, potrebbe saperlo"
Dopo la notizia di ieri, sull’arresto del ricercato boss Matteo Messina Denaro, Piera Maggio si è appellata allo Stato Italiano. In molti si sono domandati il perché di quei post sui social e cosa possa volere dal mafioso, latitante da 30 anni, riguardo la ricerca della sua piccola Denise Pipitone.
È stata la stessa Piera Maggio a spiegarlo tra i commenti, a tutte le persone che l’hanno sostenuta, ma anche a quelle che l’hanno criticata.
Denise Pipitone è scomparsa da Mazara del Vallo il 1 settembre del 2004, 18 anni fa. Subito dopo il rapimento, sono partite ricerche a tappeto in tutta la zona e la presenza delle forze dell’ordine ha interrotto qualsiasi affare della mafia. E poiché si parla del “boss”, è possibile che Matteo Messina Denaro fosse a conoscenza di cosa era successo e del perché di tutto quel movimento. Di conseguenza, potrebbe sapere chi abbia preso Denise e perfino dove sia stata portata.
È per questo che ora, i genitori della bambina, chiedono allo Stato Italiano di porre una semplice domanda al boss: “Dov’è Denise Pipitone?”. Una domanda che non costa nulla e che potrebbe non portare a nulla. O una domanda che potrebbe mettere fine alla sofferenza di Piera Maggio e Piero Pulizzi.
Gli appelli di Piera Maggio
🟥 I GENITORI DI DENISE, “CHIEDETE AL BOSS MATTEO MESSINA DENARO SE SA DOV’È DENISE”
Chiediamo allo Stato italiano, ai magistrati che se ne prenderanno carico. Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise? Grazie.
E ancora:
🔵 Ci appelliamo a dei sentimenti forse assopiti, al vero senso dell’essere un genitore amorevole.
Stato, magistrati, chiedete al boss Matteo Messina Denaro, se sa dov’è la nostra Denise. Noi siamo convinti che se decidesse di fornire la risposta alla nostra domanda, metterebbe fine al nostro calvario.
Piera Maggio, attraverso i commenti, ha poi voluto spiegare le motivazioni degli appelli e precisare che con le sue parole non ha voluto intendere che il boss sia colpevole o coinvolto. Semplicemente, all’epoca ci fu un vero e proprio blocco su tutto il territorio. Blocco per ogni tipo di affari e Matteo Messina Denaro potrebbe aver chiesto e scoperto le ragioni di tale ostacolo.