L’ultimo straziante addio a Sara Girelli, la 28enne trovata senza vita sulle sponde del Tevere
La straziante lettera del papà di Sara Girelli, la 28enne trovata morta sul lungo Tevere, che ha voluto leggere al suo funerale
Nella giornata di mercoledì 28 gennaio, si sono tenuti i funerali di Sara Girelli, la ragazza di soli 28 anni che lo scorso venerdì è stata trovata senza vita sulle sponde del Tevere. Sono davvero tante le persone che hanno scelto di essere presenti, anche per mostrare vicinanza alla sua famiglia.
Il rito funebre è stato celebrato nella chiesa di San Pio X a Civitavecchia, proprio nella città in cui la ragazza viveva con la madre.
Sara Girelli è uscita dalla casa nella serata di giovedì 12 gennaio. Aveva detto alla mamma che avrebbe passato la serata con alcuni amici ed altri conoscenti.
La donna però, non vedendola rientrare a casa in tarda notte, si è presto allarmata. Ha anche provato a chiamarla diverse volte, ma le sue chiamate non hanno mai avuto una risposta.
Tuttavia, è solo nella mattina successiva che un ragazzo, uscito per fare jogging, ha trovato il suo corpo ormai senza vita sul lungo Tevere, vicino al ponte intitolato a Mazzini. All’arrivo dei medici per lei non c’era ormai più nulla da fare.
Ovviamente le forze dell’ordine, ora sono a lavoro per ricostruire cosa le sia successo. Le ipotesi sono ancora molte, ma quella del gesto estremo non li convince. Inoltre, sul corpo non risultano esserci segni anomali. Addosso aveva un abito elegante, ma nella sua pochette non hanno trovato i suoi documenti.
La lettera del papà di Sara Girelli
Il papà di Sara Girelli, alla fine della funzione, prima di far volare in aria dei palloncini bianchi, ha voluto leggere una straziante lettera. L’uomo in lacrime, ha detto:
Mi hai lasciato qualcosa di importante, sei stata il mio angelo. Eri dolce e tenera, facendoti carico dei problemi altrui, hai assorbito senza esteriorizzare.
Uso le parole che amavi tu, ovvero usavi “dei modi speziati”. Avevi un modo pazzerello di vivere la vita che ti contraddistingueva, hai sempre aspirato all’indipendenza. Avevi una costante voglia di sapere e resti una presenza palpabile. Noi non vogliamo riempire il vuoto che lasci.