Lory Del Santo e il figlio morto per Anedonia: cosa implica la patologia
Loren, figlio di Lory Del Santo, nel 2018 si tolse la vita a 19 anni: la sua patologia, l'Anedonia, gli impediva di provare piacere
Uno di quei mali di cui ne soffrono molte persone, ma di cui allo stesso tempo forse non si parla abbastanza, è l’Anedonia, che può essere sintetizzata in mancanza del piacere e di provarlo per qualsiasi attività giornaliera. Loren, figlio di Lory Del Santo, ne era affetto e nel 2018 ha deciso di porre fine alla sua esistenza a soli 19 anni. Un dramma che la showgirl non potrà mai superare del tutto.
In Italia ci sono circa 250mila persone che soffrono di Anedonia. Ma cos’è questa patologia? Quali persone colpisce e che tipo di problemi causa?
La risposta sta nel nome stesso. La parola Anedonia deriva infatti dal greco, dove “An” significa “senza” e “Hedone” significa “piacere”.
Chi soffre di questa condizione patologica non riesce infatti a provare piacere, per nessuna attività che al contrario lo provoca in un individuo che non ne soffre. Queste attività sono per esempio mangiare, dormire, il sesso o anche semplicemente socializzare e frequentare luoghi ludici.
La cosa ovviamente, il più delle volte può sfociare in un forte stato di depressione e, nel peggiore dei casi, spingere l’individuo a compiere gesti estremi che pongono fine alla sua vita.
Il dolore di Lory Del Santo
Dell’Anedonia e del dolore che questa patologia può causare ne sa qualcosa, suo malgrado, Lory Del Santo. La showgirl ha infatti perso suo figlio Loren nel 2018, quando lo stesso decide di togliersi la vita a soli 19 anni.
In più occasioni la Del Santo ha parlato pubblicamente di questa tragedia. Una delle più commoventi, quando fu ospite di Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo.
Abbiamo trovato delle prove inequivocabili che lui aveva questa malattia gravissima, che porta alla degenerazione delle cellule cerebrali. Si tratta di mancanza di desiderio, di volere, di poter provare piacere. Una malattia inarrestabile e irreversibile. C’è stato un peggioramento improvviso da dicembre dell’anno scorso (2017 ndr). La sua situazione si è aggravata e aveva sviluppato una doppia personalità dissociata, ma solo dentro di sé. Fuori non si vedeva nulla.
Mi sono distrutta la mente in questo periodo, per capire se umanamente si poteva fare qualcosa per aiutarlo, ma difficilmente si possono aiutare casi di questo genere.