Bimba di 17 mesi con abrasioni sul corpo: la madre resta in carcere, perché “pericolosa”
Milano, bimba di 17 mesi in ospedale con abrasioni: il giudice ha disposto per la madre la permanenza in carcere
Dopo giorni di silenzio, parla il Giudice per l’indagine preliminare per la vicenda della bimba di 17 mesi ricoverata in ospedale con delle abrasioni. La donna si è presentata in udienza insieme ai suoi legali, ma sin da subito ha negato ogni accusa, affermando di non essere consapevole del fatto che le stesse facendo del male.
I fatti sono avvenuti negli ultimi giorni. Precisamente in diversi nosocomi nella provincia di Milano. La prima a portarla in pronto soccorso è stata proprio la madre.
La bambina che ha solamente 17 mesi, è stata portata dalla donna in diversi ospedali, poiché aveva delle abrasioni sul corpo. L’hanno sottoposta a tutti gli accertamenti del caso, ma per settimane nessuno è riuscito a capire il motivo dietro al suo malessere.
Solo dopo il trasferimento al nosocomio di Milano, i medici hanno iniziato ad avere dei sospetti proprio sulla madre. Hanno allertato le forze dell’ordine, che hanno successivamente messo delle telecamere nella stanza.
È proprio da quei video che è emersa una verità davvero straziante. Purtroppo era proprio la mamma a provocarle quelle abrasioni, spruzzandole addosso un deodorante spray al borotalco, ad una distanza ravvicinata.
Lo faceva più volte al giorno, ma sempre in tarda serata. Gli agenti nel vedere quei filmati, hanno disposto sin da subito il suo arresto.
Bimba di 17 mesi con abrasioni: la decisione del Gip per la madre
Nella giornata di martedì 7 febbraio la donna, assistita dai suoi due legali, si è presentata alla sua prima udienza di convalida. Gli avvocati per difenderla, hanno detto che lei credeva di farlo per il suo bene, per “profumarla.”
Viste le loro dichiarazioni, hanno chiesto per lei anche i domiciliari a casa di una parente. Tuttavia, nella giornata di giovedì 10 febbraio, il giudice ha voluto dare una risposta, disponendo per lei la permanenza nella casa circondariale, per la sua “pericolosità sociale.“
Questa decisione è dovuta proprio dal fatto che il suo comportamento si è protratto per circa un anno, senza che lei si rendesse conto delle sue azioni e senza che nessun familiare se ne rendesse conto.