Emmanuele Catananzi: alla guida dell’auto c’era un ragazzo senza patente
Nuovi clamorosi dettagli sulla morte di Emmanuele Catananzi: alla guida dell'auto non c'era la donna, ma suo figlio senza patente
Ci sono nuovi sconcertanti dettagli sul decesso di Emmanuele Catananzi, il giovane di soli 30 anni che lo scorso 9 febbraio ha perso la vita dopo che una BMW lo ha investito in pieno nel quartiere Tor Bella Monaca di Roma. A quanto pare, alla guida della vettura, non c’era una donna, ma il figlio della stessa. Quest’ultimo pare che non avesse né la patente, né il foglio rosa.
L’episodio si è verificato nella giornata di giovedì 9 febbraio, in via dell’Archeologia nel quartiere di Tor Bella Monaca.
Emmanuele Catananzi, giovane di origini brasiliane di soli 30 anni, che dalla Calabria si era trasferito a Roma da pochi mesi per raggiungere i suoi familiari, stava camminando per la strada per tornare verso casa.
All’improvviso, una BMW di grossa cilindrata di colore scuro lo ha travolto in pieno sbalzandolo a diversi metri di distanza. La sua caduta è terminata rovinosamente contro un albero e i traumi riportati ne hanno causato il decesso poco tempo dopo.
Sul posto erano giunti in poco tempo i sanitari del 118, che avevano trasportato il 30enne al policlinico di Tor Vergata. Qui i medici non sono riusciti a far nulla per evitare il suo decesso.
Dopo aver investito il giovane, l’auto si è scontrata contro altre quattro vetture in sosta.
Le forze dell’ordine, subito dopo l’accaduto, avevano fermato una donna considerata in un primo momento la responsabile di quanto accaduto. Quanto emerso invece nei giorni successivi, cambierebbe completamente le carte in tavola.
Un ragazzo non patentato dietro la morte di Emmanuele Catananzi
Come riportato da Il Messaggero, sembrerebbe che alla guida della BMW coinvolta nell’incidente non ci fosse in realtà la donna, ma suo figlio.
Il ragazzo, sprovvisto di patente, di foglio rosa e, da come raccontano alcuni testimoni, in evidente stato di alterazione, dopo aver impattato avrebbe chiamato sua madre che subito sarebbe arrivata sul posto.
Lì i due avrebbero architettato tutto e raccontato che alla guida c’era la donna. Quest’ultima avrebbe avuto questa pensata con l’intento di salvare il figlio dall’accusa di omicidio stradale.
Tuttavia, sembra che dopo l’incidente lo stesso ragazzo, sotto shock, avrebbe detto di aver perso il controllo della vettura per via di un’altra auto che giungeva da una strada laterale.
Gli inquirenti stanno analizzando le telecamere di video sorveglianza della zona per fare chiarezza a riguardo. Una mano potrebbero riceverla anche dalle analisi delle celle telefoniche. È probabile, infatti, che addirittura la donna non fosse nemmeno con lui al momento dell’incidente.