Le immagini strazianti di Maria De Filippi e il figlio Gabriele alla camera ardente
Si sono consolati a vicenda, mamma e figlio. Le prime immagini di Maria De Filippi e Gabriele Costanzo alla camera ardente
Le prime immagini di Maria De Filippi, che consola il figlio Gabriele Costanzo alla camera ardente, sono strazianti.
Mamma e figlio seduti in prima fila e dietro di loro, in piedi, gli altri due figli di Maurizio Costanzo, Camilla e Saverio, nati dal secondo matrimonio con la scrittrice Flaminia.
Maria De Filippi si è chiusa nel suo dolore e non ancora rilasciato dichiarazioni sulla scomparsa del grande giornalista. Fonti vicine hanno raccontato che la conduttrice non se lo aspettava.
Maurizio Costanzo era stato ricoverato nella clinica di Roma per essere sottoposto ad un banale intervento per la rimozione di alcuni polipi al colon. Purtroppo, nonostante l’intervento si sia concluso con successo, il suo sistema immunitario non è riuscito a reagire e sono conseguite complicazioni: diverse infezioni agli organi, problemi respiratori e una broncopolmonite.
Maria De Filippi e i tanti vip alla camera ardente
Numerosi i vip che ieri si sono recati alla camera ardente allestita presso la Sala della Promoteca in Campidoglio. Mara Venier, il sindaco di Roma, gli ex sindaci Rutelli e Raggi, Pierluigi Diaco, Fiorello, Lino Banfi e tanti altri, tutti straziati dalla scomparsa del padre della televisione italiana.
Immagini commoventi mostrano Fiorello che abbraccia Gabriele e Maria De Filippi, le lacrime di Mara Venier, nascosta dietro un paio di occhiali da sole. Lino Banfi che ricorda la moglie scomparsa pochi giorni fa e raggiunta adesso anche dal caro amico Maurizio Costanzo.
Ma il momento più straziante è quello catturato tra mamma e figlio. Gabriele Costanzo è stato adottato da Maurizio e Maria quando aveva 13 anni. Oggi è diventato un uomo, grazie ai suoi due splendidi genitori e lavora per la società di produzione della madre, dietro le quinte. Preferisce rimanere dietro la luce dei riflettori, probabilmente per distinguersi per la persona che è riuscita a diventare, senza dover dipendere dai suoi famosi genitori.