La battaglia per la salute mentale non è stata facile, la fama lo ha stravolto: quello che in pochi sanno su Al Pacino
Sarà per sempre uno dei più grandi attori del grande schermo. Tuttavia, non tutti sanno quanto la fama abbia stravolto Al Pacino
Al Pacino, basta pronunciare il suo nome per pensare a uno dei più grandi attori di Hollywood. Il suo ruolo da protagonista in Il Padrino è impossibile da dimenticare.
Il noto attore, oggi 82enne, ha voluto raccontare quanto la sua carriera abbia influito sulla sua salute mentale.
Al Pacino sognava di diventare un attore già in tenera età e alla fine è riuscito a conquistarsi un posto speciale nella storia del cinema.
La vita di Al Pacino
Dopo la separazione dei suoi genitori, è cresciuto con suo nonno ed è proprio grazie a lui che ha scoperto e capito quanto fosse importante il lavoro nella vita: “La gioia del lavoro è ciò che mi fa andare avanti. Avevo bisogno di un padre. I miei hanno divorziato quando avevo 2 anni e da allora mio padre non è più stato presente nella mia vita. Mi sono promesso che sarei stato diverso con i miei figli”.
Diventato abbastanza grande, ha deciso di iniziare a studiare e di entrare nel mondo della recitazione. Nel 1966 è riuscito a farsi accettare all’Actor Studio.
È riuscito ad ottenere una parte in uno spettacolo di Broadway, che gli ha fatto vincere un Tony Award come il miglior attore non protagonista.
Negli anni 70, è passato dal palcoscenico al grande schermo. La fama è arrivata dopo che è stato scelto per il ruolo di Michael Corleone nel leggendario film Il padrino.
Per lui è stato un vero e proprio cambiamento, un fulmine che non si aspettava e che ha stravolto la sua vita.
Mi sono sentito come se, all’improvviso, un velo si fosse sollevato e tutti gli occhi fossero puntati su di me. Il padrino mi ha dato una nuova identità, che per me è stata difficile da affrontare. Non sono riuscito ad adattarmi a quella nuova vita. Sono stato costretto ad andare in terapia per 5 giorni a settimana per 25 anni.
Al Pacino non si è trovato ad affrontare un periodo facile della sua vita. Oltre a quella fama che lo premeva, ha perso sia la mamma che il nonno in un solo anno di distanza l’uno dall’altro. Lo stesso attore lo ha definito come il “punto più basso della sua vita”.
Avevo 22 anni e le persone più importanti della mia vita se ne erano andate, ero completamente in tilt. Ho smesso di bere nel 1977 e ho deciso di concentrarmi sul lavoro.
Oggi il grande Al Pacino si ritiene fortunato di non essere finito in modo peggiore, di essere riuscito a riprendere la retta via e a superare la depressione legata alla fama.
Mi sento risparmiato dalla depressione e mi sento fortunato. Ho combattuto per anni contro la mia salute mentale, negli anni 80 ho deciso di ridurre il numero di film per cui lavorare. È stato un bene per me, mi è piaciuto. Ma poi, guarda caso, i soldi finiscono.