Massimo Ambrosini: il figlio Alessandro è affetto da diabete di Tipo 1
L'unico modo di sconfiggere la malattia, ha spiegato Massimo Ambrosini, è la ricerca: il commovente appello dell'ex calciatore del Milan
È un annuncio doloroso e disperato quello che Massimo Ambrosini, ex calciatore del Milan, ha fatto tramite i suoi canali social. Suo figlio Alessandro soffre di diabete di Tipo 1 e quello del calciatore è un appello verso tutti a supportare la ricerca medica e scientifica, l’unico modo per sperare di sconfiggere questa malattia ad oggi ancora incurabile.
L’ex centrocampista del Milan, oggi commentatore tecnico per Dazn, ha deciso di aprirsi ai suoi follower e raccontare il dramma che la sua famiglia sta vivendo da sei mesi a questa parte.
Alessandro, il suo figlio più piccolo, ha infatti scoperto di soffrire di diabete di tipo 1, una patologia potenzialmente letale e per la quale ad oggi ancora non c’è una cura.
L’ex calciatore ha deciso di scendere di nuovo in campo, correndo la maratona di Milano, per sostenere la Fondazione Italiana Diabete.
L’unico modo di sconfiggere questa malattia, ha spiegato, è infatti trovare una cura efficace. E una cura efficace sarà possibile trovarla solo con la ricerca medica e scientifica.
L’annuncio di Massimo Ambrosini
Insieme a Massimo Ambrosini, a correre la staffetta della maratona ci saranno Alessandro Costacurta, Andriy Shevchenko e Nelson Dida.
Di seguito le commoventi parole del calciatore:
Ciao a tutti, da sei mesi la mia vita e quella della mia famiglia sono state letteralmente sconvolte dalla malattia di nostro figlio più piccolo. Ad Alessandro è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, che è una malattia autoimmune, cronica e degenerativa. E che anche se non si vede può avere delle conseguenze gravissime.
Siamo costretti costantemente a tenere monitorata la sua glicemia e fare l’iniezione di insulina più volte al giorno, tutti i giorni. Al momento il diabete di tipo 1 è una malattia incurabile, ma c’è una speranza. Ma questa speranza passa solo ed esclusivamente attraverso la ricerca scientifica.
Io, mia moglie e tutti i parenti delle 200mila persone fra adulti e bambini che hanno questa malattia, abbiamo la necessità e la volontà di sapere che prima o poi si arriverà a una cura definitiva. Per questo ho deciso di correre alla Milano Marathon, insieme a qualche mio ex compagno di squadra, per sostenere la Fondazione Italiana Diabete. Insieme, ragazzi, possiamo e dobbiamo trovare una cura per questa malattia.