Tutti i dubbi sull’incidente a Treviso e le parole della mamma di Barbara Brotto
La mamma di Barbara Brotto, la 17enne morta nel grave incidente, ha deciso di rompere il silenzio: la sua nota
Sono giorni di grande strazio e tristezza quelli che stanno vivendo i familiari di Barbara Brotto e Eralda Spahillari, le due ragazze decedute nel sinistro avvenuto nella notte di sabato. Gli inquirenti ora stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
Una vicenda straziante, che purtroppo ha portato dolore e tristezza nella comunità. La mamma di Barbara Brotto, la 17enne di Oderzo, dopo aver dato il consenso alla donazione degli organi, ha voluto rompere il silenzio. In una nota ha scritto:
Chiedo a chi voleva bene a mia figlia di stare vicino non solo a noi, ma a tutti i ragazzi coinvolti ed anche ai genitori. Questo incidente ha distrutto non due, ma 8 famiglie.
Auguro con tutto il mio cuore, ai due ragazzi che stanno lottando per la vita all’ospedale di farcela, prego che il bilancio di questa dramma non diventi ancora più pesante. Oggi, nella realtà, tutte le auto possono raggiungere velocità elevate, ma nel ‘male’ la BMW, quantomeno, è una macchina più solida.
Adesso chiedo riserbo e rispetto per il mio dolore, e invito tutti coloro che volevano bene a Barbara di non stare vicino solo a noi, ma a tutte le famiglie coinvolte.
Il sinistro in cui Barbara Brotto e Eralda Spahillari hanno perso la vita: i dubbi
Gli inquirenti al momento sono a lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. L’unica cosa certa è proprio che Mikele Tatani, il 19enne alla guida della BMW, andava ad una velocità di 140 km orari, in un tratto di strada dove il limite è di 50.
L’ipotesi è che forse stava cercando di superare l’altra auto, una Polo con a bordo i suoi amici. All’improvviso, ha perso il controllo della sua macchina.
Dopo esser uscito fuori strada, ha finito la sua corsa contro un albero. Gli altri 4 amici a bordo della Polo, in un primo momento sono scesi ed hanno allertato i soccorsi.
Tuttavia, quando i medici sono intervenuti sul posto, erano già andati via. Gli inquirenti hanno deciso quindi di iscrivere i due automobilisti sul registro degli indagati, per il reato di delitto stradale. Probabilmente iscriveranno anche gli altri 4, per il reato di omissione di soccorso.