Tiziano Luconi e i figli di Cutro: le parole del papà di Mattia, scomparso nell’alluvione delle Marche
Ecco le sue parole sulla tragedia dei migranti a Cutro
Sono commoventi le parole di Tiziano Luconi sui figli di Cutro, i bambini che hanno perso la vita in mare, mentre viaggiavano nella speranza di un futuro migliore. Il papà del piccolo Mattia, il bimbo di 8 anni scomparso nell’alluvione delle Marche, ha raccontato che quello che prova di fronte a quello che è successo è lo stesso che ha provato perdendo suo figlio.
La prima festa del papà senza il suo Mattia. Tiziano Luconi ha perso suo figlio di 8 anni lo scorso 8 settembre. La piena del fiume Nevola, nell’ultima alluvione nelle Marche, gli ha portato via il suo piccolo Mattia. Il suo corpo è stato rinvenuto una settimana dopo.
Tiziano Luconi ha voluto dedicare la festa di San Giuseppe, la festa del papà, a tutti i papà che sono rimasti soli. Perché hanno perso i figli in guerra, per una patologia che non ha dato loro scampo o per trovare la salvezza lontani da casa.
Questo giorno lo dedico a tutti papà soli come me. A chi ha perso un figlio in guerra o per una malattia, o, come a Cutro, per cercare la salvezza in altre terre. Sarebbe bello se tutti i papà che hanno i loro gnometti rivolgessero un pensiero a noi padri orfani dei figli.
Queste le parole che Tiziano Luconi ha detto a Repubblica. Mattia era il suo unico figlio. Tiziano cerca di andare avanti senza di lui, concentrandosi sul suo lavoro, anche se il pensiero è sempre al suo Mattia.
Tiziano Luconi: ai figli di Cutro una dedica per la festa del papà
La nostalgia è diventata la mia amica più fedele, ma Mattia non voleva mai vedermi triste. Quindi mi faccio forza anche grazie al mio lavoro.
Tiziano è un educatore e oggi tutti i minori che assiste nella comunità dove lavora sono diventati i suoi figli.
I miei figli, anche se non biologici, sono diventati tutti i minori che assisto nella comunità dove lavoro. Hanno dai 14 ai 18 anni. Insegno a parlare italiano, a cucinare, a svolgere alcuni compiti. A un paio di loro, che già conosco da anni, ho raccontato di Mattia. Gli ho spiegato come è andata la mia vita, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto. C’è chi ha perso la sorella o la mamma nella traversata. Ci facciamo forza tra di noi che conosciamo il dolore di una perdita così lacerante.