Giuseppe Pedrazzini morto per cause naturali: decade il reato di omicidio
Giuseppe Pedrazzini non è stati ucciso: decade così, per i tre indagati, l'accusa di omicidio. Per i parenti la gravità resta comunque alta
Sarebbero dunque ufficiali i risultati dell’autopsia svolta sul corpo di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato in un pozzo a Cerré Marabino di Toano. L’uomo è deceduto per cause naturali. Per la figlia Silvia, il genero Riccardo Guida e la moglie Marta Ghilardini, decade dunque l’accusa di omicidio.
Uno dei fatti di cronaca che ha attirato maggiormente l’attenzione nazionale negli ultimi mesi è quello legato al ritrovamento del corpo senza vita di Giuseppe Pedrazzini.
L’uomo, un pensionato di 77 anni, era stato trovato privo di vita e in avanzato stato di decomposizione lo scorso 11 maggio, sul fondo di un pozzo agricolo situato nella proprietà di famiglia a Cerré Marabino di Toano, in provincia di Reggio Emilia.
A seguito delle indagini, erano state arrestate tre persone: la moglie Marta Ghilardini, la figlia Silvia Pedrazzini e il marito di quest’ultima, Riccardo Guida.
I tre erano stati inizialmente accusati di tre reati: omicidio, occultamento e soppressione di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Quest’ultima accusa era dovuta al fatto che i tre avessero continuato ad intascare la pensione del 77enne anche dopo il suo decesso.
L’autopsia
Ovviamente la Procura aveva disposto un esame autoptico sul corpo di Giuseppe Pedrazzini. Esame svolto a novembre scorso e di cui i risultati sono stati resi noti e ufficializzati proprio in questo periodo.
A quanto pare il decesso del pensionato sarebbe da datare nel periodo che va dalla metà di febbraio alla metà di marzo 2022 e sarebbe giunto per cause del tutto naturali.
Questo porta a due conclusioni. La prima è che è stato confermato quanto detto da Marta Ghilardini, la quale aveva detto agli agli inquirenti che il marito era defunto l’8 marzo.
La seconda è che naturalmente decadrebbe, così, il reato di omicidio per i tre indagati.
Le parole dei parenti di Giuseppe Pedrazzini
Il Resto del Carlino ha riportato le parole e i pensieri dei parenti più stretti di Pedrazzini.
Per loro la gravità di quanto fatto dai tre indagati non diminuisce, anche se effettivamente non lo hanno ucciso. La cognata Paola, ha detto:
Certo, non l’avranno buttato vivo nel pozzo, però era a casa loro, evidentemente non l’hanno curato. Non ci hanno mai fatto sapere nulla. Anzi, a noi parenti, quando cercavamo di avere notizie, ci dicevano che stava bene e non ci facevano mai parlare al telefono con lui. Era segregato, ci raccontavano un sacco di storie, fino alla macabra scoperta del pozzo.
I fratelli, i nipoti e le cognate di Giuseppe pretendono giustizia e che emerga la verità.