Saman Abbas caduta nella trappola della madre: emersi nuovi elementi
Saman Abbas si è fidata della madre. Le aveva promesso che l'avrebbe aiutata a vivere la sua storia d'amore, ma era solo una trappola
Una vita spezzata a soli 18 anni. Saman Abbas, secondo i suoi legali, è caduta in una trappola, organizzata dalla madre Nazia. La verità sarebbe emersa in una conversazione tra le due. Pochi messaggi, prima che la ragazza decidesse di tornare a Novellara, convinta che il peggio fosse ormai passato e che la donna più importante della sua vita, volesse solo aiutarla.
Nazia, in quegli sms, le aveva promesso che se fosse tornata a casa, le minacce contro il suo fidanzato Saqib sarebbero terminate, così come quelle che la famiglia del ragazzo riceveva in Pakistan.
Saman Abbas ha scelto di tornare dalla sua famiglia per amore del suo fidanzato, voleva salvarlo. Era certa che la madre l’avrebbe aiutata e che i suoi genitori le avrebbero dato i documenti per partire con Saqib.
Nei giorni precedenti, i due erano stati insieme, avevano sognato il loro futuro e perfino comprato un abito da sposa. L’ultimo messaggio di Saman, era proprio indirizzato al giovane. Lo aveva tranquillizzato, il 4 maggio le avrebbero ridato i documenti e lo avrebbe raggiunto, pronta ad iniziare una vita con lui.
Quei giorni in famiglia erano però solo una trappola ben organizzata da Nazia, che secondo i due legali della 18enne, ha avuto un ruolo centrale nel delitto.
Saman aveva sentito un messaggio che la madre aveva ricevuto da parte di uno zio in Pakistan. L’uomo le aveva detto che “mettere fine alla sua vita” era l’unica soluzione per non farla più fuggire. Ma la 18enne si fidava della donna che l’aveva messa al mondo, non credendo che l’avrebbe tradita.
Il corpo di Saman Abbas è stato ritrovato nei pressi di un casolare abbandonato, dopo un anno e mezzo dalla sua scomparsa e grazie alle indicazioni dello zio Danish. Quest’ultimo, considerato il mandante del delitto sin dal primo momento, ha puntato il dito contro Nazia. Ha raccontato di aver partecipato alla sepoltura, ma di non essere stato lui a far del male alla nipote. Una versione che, tuttavia, non convince.
Sono 5 gli indagati per il delitto di Saman Abbas. Danish e i due cugini, attualmente detenuti in Italia, il padre che si trova in Pakistan in attesa dell’udienza per l’estradizione e la madre Nazia, ancora latitante.