15enne denunciato per incendio doloso dopo l’esplosione di un falò a Taranto, le sue parole dall’ospedale
Ecco cosa ricorda il ragazzo
Parla dall’ospedale il ragazzo 15enne denunciato per incendio doloso dopo l’esplosione del falò a Taranto che avrebbe potuto avere un bilancio ben più grave. Il giovane afferma che con il padre avevano deciso di onorare la tradizione, che prevede di accendere dei fuochi in occasione della festa di San Giuseppe, il 19 marzo. Ma qualcosa è andato storto durante l’accensione.
Il falò non era autorizzato ma era una cosa nostra, lo preparano da due mesi perché è sempre strada una tradizione, la dovevamo rispettare, soprattutto per chi ci era venuto a guardare. Soprattutto ieri che c’erano molte persone. Ma sono rimasto traumatizzato e non lo rifarei mai.
Queste le parole di uno dei ragazzi rimasto coinvolto nel falò esploso a Taranto, nel giorno in cui si celebrano San Giuseppe e la Festa del papà. Si tratta di una tradizione locale, che però poteva essere un dramma.
Il ragazzo di 15 anni era uno di quelli in prima fila, che ha acceso il fuoco con una lunga torcia ed è stato preso in pieno dall’esplosione, che ha causato il ferimento di diverse persone, tra le quali anche alcuni bambini.
Sono stato solamente fortunato, queste sono le cose che riesco a dire seriamente. Sono rimasto traumatizzato, è stata una cosa molto brutta.
Il ragazzo ha così raccontato quello che è successo in un’intervista rilasciata al programma pomeridiano della Rai, La vita in diretta.
Il 15enne è stato denunciato per incendio doloso: il falò acceso nel quartiere Tamburi non era stato autorizzato da nessuno
Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra. Io ho detto solamente una frase: ‘sono morto’. Ho visto fuoco da tutte le parti, bambini che gridavano, ragazzi che gridavano. E poi è venuto un ragazzo incontro a me, mi ha preso e poi non ho capito più niente.
Oltre il ragazzo, gli inquirenti hanno denunciato anche il padre di 57 anni e un’altra persona. Sono i responsabili dell’accensione del falò.