“Dovevo eliminare altri due peccatori dopo Pierpaolo Panzieri”, le sconvolgenti parole di Alessandrini davanti al giudice
Il killer di Pierpaolo Panzieri è apparso davanti al gip. Continua a dire di aver seguito la voce di Javè, doveva uccidere altre due persone
“Altrimenti avrei peccato. Sono un onesto criminale”, è così che Alessandrini, l’amico 30enne di Pierpaolo Panzieri, si è definito davanti al giudice, durante l’interrogatorio di garanzia.
Ha confessato il delitto e ha rivelato che il suo compito non era finito lì, c’erano altri due peccatori che avrebbe dovuto punire dopo Pierpaolo Panzieri. Alessandrini ha spiegato che il suo Dio, Javè, gli aveva detto di eliminare le tre persone, perché peccatori e per il bene dell’umanità.
Lo scorso 20 febbraio, l’accusato si è recato a casa del suo amico, che lo aveva invitato a cena. Ma qualcosa durante il pasto è andato storto. Alessandrini si è accanito su Pierpaolo con un coltello, spezzando per sempre la sua vita. Poi è fuggito con l’auto dei suoi genitori ed ha raggiunto la Romania, dove è stato fermato dalle autorità.
Dopo l’estradizione in Italia, è comparso davanti al giudice. Continua a ripetere di averlo fatto per volere del suo Dio e ha fatto il nome e il cognome di altre due persone che avrebbe dovuto punire subito dopo Pierpaolo.
Il movente del delitto di Pierpaolo Panzieri
Il 30enne ha messo fine alla vita del suo unico amico, perché era convinto che avesse una relazione con Julia, colei che credeva essere la sua fidanzata. Quella stessa Julia che, ascoltata dagli inquirenti, ha negato il loro rapporto e qualsiasi legame con la vittima. Si conoscevano e si frequentavano, la ragazza andava a trovare Alessandrini all’hotel di famiglia, ma non avevano una storia d’amore.
Il legale del 30enne chiede una perizia psichiatrica. Ecco le sue parole:
Il mio assistito ha ribadito con calma e lucidità di aver ucciso Panzieri perché lo riteneva colpevole moralmente di qualcosa che non sappiamo, avendo intuito che ci potesse essere un legame, di cui non aveva prove, con Julia, la ragazza che lui riteneva sua fidanzata. Seguendo questo pensiero, lui ha detto di aver deciso di ucciderlo in quel momento spinto dalla voce di Javè che gli chiedeva di farlo.