Ivano Marescotti è morto a 77 anni: si è arreso alla malattia
Il mondo del cinema, del teatro e della tv piangono la scomparsa di Ivano Marescotti: indimenticabili i ruoli nei film di Benigni e Zalone
Una notizia sconvolgente si è divulgata ieri ed ha lasciato di stucco tutti gli appassionati di cinema e teatro. Ivano Marescotti, stimatissimo attore, si è spento per sempre all’età di 77 anni. Da anni lottava con una malattia che alla fine lo ha sconfitto.
Un lutto gravissimo per l’Italia del cinema, del teatro e della televisione, per la perdita di Ivano Marescotti.
Nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, Marescotti non ha intrapreso da subito l’attività attoriale. Dopo il diploma nel liceo artistico, infatti, ha lavorato per molti anni all’ufficio di urbanistica del comune di Ravenna.
A 35 anni decide di dare una svolta alla sua vita, si licenzia e si getta a capofitto nella recitazione. Il teatro prima, il cinema e la televisione poi.
Oltre 130 le parti e i ruoli avuti nel corso di una fortunatissima carriera, che lo hanno portato ad essere uno degli attori più apprezzati, premiati e stimati d’Italia.
Indimenticabili i ruoli nei film ad esempio di Roberto Benigni, Jhonny Stecchino e Il Mostro. Quello in Jack Frusciante è uscito dal gruppo, oppure quello del suocero di Checco Zalone nel film Cado Dalle Nubi.
Marescotti ha anche oltrepassato l’oceano, recitando in diversi film di Hollywood. Come ad esempio King Arthur di Antoine Fuqua e Hannibal di Ridley Scott.
È stato candidato per ben 6 volte al Nastro d’Argento, che vince nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio Assicurazione sulla vita di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.
Ivano Marescotti e la morte del figlio
Ivano Marescotti ha anche vissuto momenti molto drammatici nel corso della sua vita. La scomparsa di suo figlio Mattia, deceduto a soli 44 anni per un tumore, è stato senza dubbio il più traumatico.
L’attore ha raccontato l’evento nel suo libro autobiografico “Fatti Veri”. Nel testo si legge:
Ciao Mattia, ci vediamo domani, ciao. Aprì gli occhi. Le labbra accennarono un movimento, ma non ne uscì nulla. Non stetti a insistere e lui si riassopì. Uscendo dalla stanza lo guardai, disteso sul letto, fra altri due malati. Pensai che quell’immagine sarebbe stata probabilmente l’ultima di lui vivo.
Nel prosieguo ha anche raccontato che è andato in scena nel giorno del suo funerale. È stato il suo modo di elaborare il lutto e si è sentito molto più vicino a lui così, piuttosto che sulla bara a piangerlo. Marescotti fece la stessa cosa anche nel giorno del funerale del papà.