Alessandra Vicentini: chi era la figlia del medico aquilano autore della strage familiare
La città di L’Aquila è ancora sotto shock per quanto accaduto in una villetta di Tempera, piccola frazione del capoluogo. Carlo Vicentini, urologo in pensione, ha tolto la vita ai suoi familiari e poi si è tolto la vita. Tra le vittime anche sua figlia, Alessandra Vicentini, che aveva solo 36 anni e che di mestiere faceva il medico come suo papà.
Nel primo pomeriggio di ieri, venerdì 31 marzo, a L’Aquila e in Italia si è diffusa una notizia che ha lasciato tutti di stucco. Carlo Vicentini, stimatissimo medico originario e residente del capoluogo abruzzese, ha tolto la vita a tutti i suoi familiari e poi si è suicidato.
Lo ha fatto con la sua pistola, regolarmente detenuta, a un mese di distanza dal suo pensionamento, dopo una carriera rispettabilissima da primario del reparto di urologia dell’ospedale di Teramo.
Stando ad una prima ricostruzione, pare che l’ex medico abbia prima tolto la vita a suo figlio Massimo, 43 anni, che da anni era praticamente infermo nel suo letto e attaccato ad una macchina per respirare per via di una grave malattia degenerativa. Nella stessa stanza ha poi sparato anche a sua moglie.
Successivamente si è diretto nella camera di sua figlia Alessandra, ha freddato anche lei, per poi togliersi la vita con la stessa arma.
Prima di compiere la strage, Carlo Vicentini ha scritto un biglietto, trovato dagli inquirenti sul tavolo della cucina, nel quale ci sarebbero scritte delle frasi senza senso.
Chi era Alessandra Vicentini
Una delle vittime è appunto Alessandra Vicentini, seconda figlia del dottore. Anche lei, come suo papà, aveva seguito la carriera da dottore ed era una dietista nel reparto di oncologia dell’ospedale di Teramo, lo stesso in cui per anni aveva lavorato lo stesso Carlo.
Stimata in ambito lavorativo e apprezzata da tanti amici e conoscenti, Alessandra ha ricevuto una miriade di messaggi di cordoglio e di incredulità per una fine così drammatica e insospettabile.
Gli inquirenti, guidati dal pm Guido Cocco proseguono le indagini e l’obiettivo è quello di chiarire dinamica e movente della strage.
Il sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, i direttori delle Asl di L’aquila e Teramo e tante altre personalità importanti della Regione hanno voluto esprimere il loro cordoglio pubblicamente, tramite delle note divulgate sul web.