Papa Francesco e il malore prima del ricovero: “Me la sono vista brutta”
Ecco cosa ha raccontato chiamando una famiglia di Pesaro
Torna a parlare Papa Francesco del malore che ha avuto prima dell’ultimo ricovero al Policlinico Gemelli, dove è rimasto fin poco prima le celebrazioni della Pasqua. E lo fa in una strana occasione, la telefonata a una famiglia che vive a Pesaro. Il pontefice dice di essersela vista brutta: è svenuto e se non lo avessero soccorso in tempo, forse le cose sarebbero andate diversamente per lui.
In occasione del giorno del Lunedì dell’Angelo, Papa Francesco ha chiamato per la 90esima volta Michele Ferri. Il 52enne di Pesaro è amico del pontefice. I due sono legati da quando il fratello Andrea nel 2013 ha perso la vita durante una rapina.
Papa Francesco ha colto l’occasione per parlare delle sue condizioni di salute, che lo preoccupano. Due settimane fa, infatti, ha avuto un malore che gli ha fatto perdere conoscenza. Il pontefice ha sottolineato:
Me la sono vista veramente brutta. Ancora un po’ e non te la raccontavo.
Papa Francesco non aveva ancora raccontato del suo malore dopo il ricovero al Policlinico Gemelli di Roma per un’infezione respiratoria. Nessuno sapeva della gravità della situazione, visto che la Santa Sede nei suoi comunicati stampa ha sempre minimizzato.
Papa Francesco ne ha voluto parlare con il suo amico, al quale sta accanto da dieci anni, quando il fratello Andrea, commerciante, ha perso la vita. Da allora non ha mai smesso di chiamarlo.
Papa Francesco e il malore prima del ricovero: ora ha una voce squillante
L’uomo di Pesaro ha raccontato al Resto del Carlino di aver sentito dall’altra parte del telefono una voce squillante e decisa.
Ora puntiamo a mantenere il nostro dialogo toccando in fretta quota 100. Lui mi ha spiegato che era arrivato incosciente in ospedale. ’Bastavano alcune ore in più e non so se la raccontavo.
Non si sa, comunque, cosa abbia avuto: un malessere dopo l’udienza, come un mal di stomaco e uno svenimento. Papa Bergoglio, però, è grado di essere ancora vivo.