Lacrime, dolore, ma anche rabbia durante l’ultimo saluto ad Andrea Papi
La bara, gli occhiali da sole e le scarpe da montagna di Andrea Papi. Una folla in lacrime e il dolore e la rabbia della sua famiglia
Una folla in lacrime per l’ultimo saluto ad Andrea Papi, il runner deceduto dopo l’aggressione dell’orsa Jj4. Più di tremila persone erano presenti fuori la chiesa di San Bartolomeo a Caldes.
Tanti fiori bianchi, i suoi occhiali da sole e le sue scarpe da montagna sulla bara. Tante lacrime, ma anche tanta rabbia per l’ultimo addio ad un ragazzo che aveva ancora un’intera vita davanti. Rabbia perché la tragedia poteva essere evitata, se qualcuno avesse agito prima.
Oggi la famiglia chiede solo che venga fatta giustizia, che i responsabili si assumano le proprie colpe e facciano qualcosa per far tornare le cose sicure e tranquille, anche se nessuno ridarà mai loro Andrea Papi.
Il parroco del posto, durante l’omelia, si è mostrato vicino alla famiglia. Ha parlato del dolore della comunità e di quanto sia stato difficile dover salutare un ragazzo solare come Andrea Papi:
Non è facile condurre a sepoltura un ragazzo come Andrea, che era una luce per la sua famiglia, una presenza entusiasta nella nostra comunità. Amava lo sport, era attento, sensibile, preciso. Salutarlo dopo una morte tanto atroce è davvero difficile. Siamo vicini alla famiglia, dentro un dolore che non ha nome. Andrea è morto nella Settimana Santa, anche lui innocente su una strada che percorreva, perché la sua è la nostra strada. Sono convinto che questa comunità saprà dove trovare la speranza.
Le parole del padre di Andrea Papi
Durante il funerale, anche il papà di Andrea Papi ha scelto di intervenire, puntando il dito contro i responsabili e lanciando un appello, affinché il suo ragazzo abbia giustizia:
Oggi per noi le notti sono lunghissime. Notti piene di ricordi, di nostalgia, notti di rabbia verso chi non ha agito prima. Rabbia perché si poteva evitare e ora non si può tornare indietro. Ma non siamo gli unici a non poter dormire: chi ha responsabilità di tutto questo non può dormire sonni tranquilli. Andrea dobbiamo darti giustizia, darti dignità. È l’unica cosa che possiamo fare oggi. Se qualcuno ha fatto degli errori, faccia un passo indietro, si tolga la corona e faccia mea culpa, riporti le cose a come dovevano essere.
L’identificazione dell’orsa è avvenuta attraverso il test del Dna. Jj4 era già stata segnalata nel 2020, dopo l’aggressione a un padre e suo figlio, ma l’ordinanza era poi stata annullata. È nata da due genitori provenienti dalla Slovenia e oggi è madre di 3 cuccioli.
Fugatti ha già firmato l’ordinanza per la cattura e l’abbattimento, ma è scoppiata una vera e propria polemica.
La LAV ha fatto intervenire i propri legali e presentato una richiesta formale, chiedendo che l’orsa venga risparmiata e trasferita in un rifugio protetto, dove potrà vivere senza essere una minaccia per nessuno, costantemente controllata. Al contrario, è già pronta un accusa per “uccisione di animale non necessitata“.