Omicidio della piccola Elena Del Pozzo, prima udienza preliminare per la madre
Iniziato il Processo per Martina Patti, la madre accusata dell'omicidio della piccola Elena Del Pozzo: le parole del suo legale
Nella giornata di ieri lunedì 17 aprile, è iniziata la prima udienza preliminare per il processo di Martina Patti, la madre 23enne accusata del delitto di sua figlia Elena Del Pozzo, di soli 5 anni. La donna è reo confessa ed il suo legale, appena uscito dall’aula ha spiegato cosa potrebbe accadere.
Nella stanza del Tribunale era presente il suo avvocato Gabriele Celesti, quest’ultimo una volta uscito ha detto: “Credo che si sarà un rinvio a giudizio!” Ora si attende solo la decisione del Gip.
Il delitto della piccola Elena Del Pozzo è avvenuto il 13 giugno 2022. Precisamente nel comune di Mascalucia, proprio vicino la casa in cui la mamma e la bimba vivevano dalla nascita della piccola.
La bambina aveva passato il giorno precedente e la notte, a casa del padre e dei nonni. Alessandro Del Pozzo dopo la separazione con la madre di sua figlia, ha iniziato a frequentare una nuova ragazza.
Martina Patti probabilmente gelosa di questo rapporto, ha deciso di mettere in atto quel piano. Infatti la mattina è stata proprio la zia paterna ad accompagnare la bimba all’asilo e poi la madre è andata a riprenderla dopo il pranzo.
L’ha portata a casa e dal suo racconto, le ha permesso di mangiare un budino e di vedere i cartoni. Successivamente sono uscite di nuovo e con la scusa di un gioco, l’ha portata in un campo abbandonato, coperto da molte sterpaglie.
Il movente dietro il delitto della piccola Elena Del Pozzo
Una volta arrivate in quel posto, Martina Patti ha colpito la piccola con diversi fendenti sulla schiena. Alla fine ha chiuso il corpo in cinque sacchi neri ed ha fatto credere a tutti che in realtà tre uomini l’avevano bloccata ed avevano portato via la figlia.
Ha accusato il suo ex compagno, che quelle persone avevano fatto il suo nome. Tuttavia, solo il giorno successivo ha deciso di dire tutta la verità. Dicendo che era stata proprio lei a mettere fine alla sua vita ed a portare gli agenti nel luogo in cui aveva nascosto il corpo.
La donna nonostante abbia confessato tutto, non ha mai detto il movente dietro questo delitto. Gli inquirenti però, ipotizzano che il tutto è successo per una questione di gelosia. Ora sarà solo il Processo a dare ulteriori risposte su questa straziante vicenda.