La straziante storia di Leah Hardy, la mamma che ha scoperto di avere un tumore incurabile: “Correrò la maratona di Londra”
Sa che presto la sua vita finirà e ha paura di non poter più correre. Il mostro è tornato dopo anni
Si chiama Leah Hardy e la sua storia ha commosso il mondo intero. La donna di 45 anni ha scoperto di avere un tumore incurabile al seno.
Un destino purtroppo già segnato, ma Leah Hardy non ha paura di volare in cielo, ha paura di smettere di fare ciò che ama di più: correre.
Nonostante le sue condizioni, nonostante il suo corpo debilitato, questa donna continua a correre e spesso rimane sorpresa di come il suo fisico riesca ancora a soddisfare le sue richieste. Ha deciso di correre la maratona di Londra insieme alla sua famiglia.
A volte mi stupisco di come il mio corpo riesca a fare ancora quello che gli chiedo. Da inizio anno ho corso già 620 km e non ho alcuna intenzione di fermarmi.
Correre mi fa sentire viva, mi tiene allenata nel corpo e nella mente. Io non sono mai stata una ragazza sportiva, ma quando ho iniziato a lavorare come veterinaria ho iniziato per scaricare lo stress e adesso la mia più grande paura, oltre alla morte, è quella che non poter più correre.
I medici l’hanno informata della terribile diagnosi, un cancro al seno non curabile.
In quel momento, l’intero mondo le è crollato addosso. Le hanno dato un massimo di 5 anni di vita e il suo calvario è iniziato già da un anno. Leah è consapevole di ciò che l’aspetta, sa che non potrà vedere i suoi figli crescere, sa che non potrà arrivare alla pensione e riposarsi, sa che non potrà viaggiare per il mondo. E forse correre è anche un modo per scacciare ogni pensiero, in quei pochi minuti mentre le sue gambe si muovono velocemente, tutti i problemi per un po’ rimangono in stand by.
È iniziato tutto quando avevo 36 anni, ho sentito un nodulo al seno e ho fatto dei controlli. Mi sono sottoposta alla chemioterapia e a due interventi chirurgici, era guarita. Ma sapevo che il mostro sarebbe tornato. Dopo otto anni è stato proprio così, quello stesso nodulo sulla clavicola. Ero triste e arrabbiata, mi chiedevo perché proprio a me, perché proprio ai miei figli. Quando l’hanno saputo hanno pianto, ho provato a scrivere delle lettere per loro e per i loro traguardi, ma ho pianto troppo e ho dovuto smettere. Quindi sto realizzando per loro dei fotolibri, dei ricordi della loro mamma che potranno sempre vedere.
La storia di questa madre ha commosso il mondo intero e adesso per lei, non c’è cosa più importante di correre la maratona di Londra.
Non voglio che lui vinca, non voglio dimostrare niente a nessuno. Lo faccio per me e sono felice di farlo.