Brunella Pollon, 70 anni, morta 40 giorni dopo un intervento al braccio
Brunella Pollon era caduta dalla bici fratturandosi l'omero: dopo l'operazione nessuno le ha prescritto degli anti coagulanti
Quaranta giorni di totale agonia culminati con il più tragico degli epiloghi. È la straziante storia di Brunella Pollon, una donna di 70 anni che lo scorso 4 marzo era caduta dalla bici fratturandosi un braccio, e che è deceduta lo scorso 13 aprile per un’embolia polmonare. I familiari ora voglino sapere la verità.
Un dramma assoluto che ha sconvolto la vita di una famiglia di Fossalta di Piave e che è costato la vita ad una donna sana, senza alcuna patologia.
È iniziato tutto lo scorso 4 marzo, quando Brunella Pollon ha avuto una caduta dalla bici. Di quelle come ne succedono purtroppo molte ogni giorno.
Nella caduta ha riportato una frattura scomposta dell’omero sinistro ed è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di San Donà di Piave.
Lì i medici le hanno ingessato il braccio e il successivo 10 marzo, ricoverata di nuovo nel nosocomio, la signora è stata sottoposta ad un intervento ortopedico per ridurre la frattura con l’ausilio di placche e viti.
L’operazione era riuscita perfettamente e 4 giorni dopo la donna è stata dimessa e mandata a casa in buone condizioni generali.
Da lì sarebbe dovuto iniziare un periodo di recupero regolare, che però si è complicato drasticamente all’inizio di aprile.
La famiglia di Brunella Pollon vuole la verità
La signora Brunella ha iniziato ad accusare dei malesseri come mancanza di appetito, vertigini, momenti di confusione e difficoltà a respirare.
Il medico di famiglia, che si è recato a casa della signora per una visita, aveva reputato nella norma tutti i suoi parametri vitali, raccomandandole riposo.
Qualche giorno dopo la situazione è precipitata ancora e il 13 aprile, a seguito di nuovi e più importanti problemi respiratori, la signora Pollon è stata costretta a tornare in ospedale.
La corsa in ospedale e i tentativi di rianimazione da parte dei medici, però, non sono serviti a nulla per evitarle la morte per embolia polmonare.
Il marito della signora ha dichiarato che gli unici farmaci che erano stati prescritti alla moglie sono stati degli antidolorifici, nessun anti coagulante quindi.
Ora la Procura ha aperto un’indagine e verrà svolta un’autopsia per accertare le cause del decesso della 70enne. La famiglia chiede verità e giustizia.