Il dolore del padre di Giada Calanchini, la 22enne morta precipitando dal balcone della casa del suo ex fidanzato
Il dolore del padre di Giada Calanchini, che ha spiegato anche cosa è successo quella notte
Sono giorni di grande strazio e tristezza quelli che purtroppo stanno vivendo i familiari di Giada Calanchini, la 22enne precipitata dal balcone della casa del suo ex fidanzato. Il padre ha voluto parlare di ciò che crede e della fiducia che prova nei confronti di quel ragazzo.
Per tutti loro è un momento di grande dolore, poiché tutto è successo dopo una serata con amici. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato di vivere un dramma simile.
I fatti sono avvenuti intorno all’1.30 di notte, tra domenica 23 e lunedì 24 aprile. Precisamente nel comune di Bosa, che si trova nella provincia di Nuoro.
Giada in realtà era romana, ma si era recata lì, forse per risolvere i problemi con il suo ex. Di conseguenza dopo aver passato la serata con lui ed alcuni suoi amici, alla festa locale “Bosa Beer Fest”, sono tornati nella casa del ragazzo.
Non si sa bene cosa sia successo, ma all’improvviso è precipitata dal balcone al terzo piano. I primi a chiedere l’aiuto sono stati alcuni passanti, ma le condizioni della ragazza sono apparse disperate sin da subito.
I medici l’hanno trasportata all’ospedale San Francesco e nonostante l’intervento a cui l’hanno sottoposta, ha perso la vita poche ore dopo il suo arrivo. Il padre in una breve intervista con Il Messaggero ha parlato di ciò che pensa su quanto successo.
Lo strazio del padre di Giada Calanchini
Innanzitutto, non abbiamo alcun dubbio su quel ragazzo, so per certo che sta soffrendo quanto e come me che sono il padre. La loro era stata una storia difficile, complicata, Giada ci teneva tanto, aveva provato a costruirla nell’ultimo anno. Io lo so, ero un suo confidente. So quanto lo amasse.
Forse mia figlia ha fatto un gesto plateale, probabilmente non voleva spingersi davvero a tanto.
Penso che la situazione le sia sfuggita di mano. Non è colpa di nessuno, se non forse quella di noi genitori, che non siamo riusciti a proteggerla e quella sua di aver spinto al limite le sue fragilità. Lo ha fatto per amore.