Barbara Capovani, il compagno e le figlie le danno l’ultimo straziante saluto
Le parole del compagno della psichiatra sono strazianti
L’addio a Barbara Capovani, con il compagno e le figlie della psichiatra toscana che danno l’ultimo straziante saluto alla dottoressa che ha perso la vita per mano di un suo ex paziente. Le parole dell’uomo che la amava sono piene di rammarico e incredulità di fronte a quello che successo. La psichiatra da tempo era impegnata nel tentativo di cambiare regole, trattamenti e anche mentalità sulla salute mentale.
La tua dedizione al lavoro era totale. Non facevi il medico, eri nata medico: a 6 anni avevi deciso che avresti fatto la psichiatra e cosi è stato. La tua era una missione in cui hai sempre dato tutta te stessa.
Con queste parole il compagno della psichiatra che ha perso la vita per mano di un suo ex paziente ricorda la dottoressa. Sui social, dopo i funerali della donna, che si sono svolti in forma privata, l’uomo l’ha ricordata con parole dolcissime.
Non ti interessava la gloria personale, i soldi, rifuggivi l’apparire sui giornali. Eri pura sostanza, eri il fare verso l’apparire, avevi mille idee e una capacità di risolvere i problemi ineguagliabile.
Michele Bellandi ripercorre così la storia della sua amata compagna, che purtroppo ha perso la vita per mano del 35enne Gianluca Paul Seung. L’ex paziente ha atteso che uscisse dall’ospedale Santa Chiara di Pisa dove lavorava con dedizione.
Barbara Capovani, il compagno ricorda la psichiatra in un commovente post sui social
Amore mio non so neanche da dove iniziare, come fare a dire delle cose che possano renderti giustizia, che possano far, se non capire, almeno intuire chi era Barbara. La poliedricità della tua personalità, le sue infinite sfaccettature e allo stesso tempo la tua gentile semplicità che ti rendeva accessibile ed aperta a tutti, senza eccezioni.
Alle sue parole si aggiungono quelle delle figlie. La maggiore ha così salutato la mamma:
La mia mamma era azione, era passione. Mi ha sempre insegnato che ci sono cose su cui non abbiamo controllo ma anche a individuare anche un piccolo aspetto su cui possiamo avere margine d’azione. Ho cercato in ogni modo di trovare un pensiero per andare avanti. Non trovavo niente che mi desse pace, poi ho capito che sei un’eroina e che avevi una risposta per tutto.