Bergamo, già dieci famiglie si sono fatte avanti per adottare Noemi, la neonata lasciata dalla madre nella Culla per la vita
Le richieste di affido arrivate in ospedale per poter adottare la neonata lasciata dalla madre, nella Culla per la Vita di Bergamo
Sono già dieci le richieste di adozione per la piccola Noemi, la neonata lasciata dalla madre nella Culla per la Vita. Ora si trova ricoverata all’ospedale Giovanni Paolo XXIII di Bergamo e dagli accertamenti di routine, sembra essere in buone condizioni.
Una notizia che ha spezzato i cuori di molte persone, soprattutto per la lettera che la donna ha scritto per la sua bambina, nata da poche ore.
Era il pomeriggio di mercoledì 3 maggio. Gli operatori della Croce Rossa di Bergamo erano in sede e fino a quel momento per loro sembrava essere una giornata come le altre.
Quando all’improvviso hanno sentito il campanello della Culla per la Vita e quando sono andati a vedere hanno trovato la piccola. Dal loro racconto, hanno detto che era tranquilla e si succhiava le mani.
La madre pochi minuti dopo è tornata indietro una seconda volta, proprio per lasciare nella stessa culla la lettera, in cui spiegava le motivazioni dietro al suo gesto così straziante. Nel biglietto ha scritto:
Nata stamattina 03/05/2023 a casa. Solo io e lei. Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio, per sempre (dalla mamma). Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherà mai.
Le richieste di adozione per la neonata
La bambina dopo un primo controllo dei parametri è stata trasferita d’urgenza in ospedale ed è ancora ricoverata nel reparto. I medici hanno fatto sapere che l’avrebbero sottoposta ad ulteriori accertamenti di routine. In una nota del nosocomio, hanno scritto:
La piccola ora è accudita dal personale medico ed infermieristico e dei volontari presenti nel reparto. Per legge la madre ha a disposizione 10 giorni per poter cambiare idea.
Sull’adozione saranno gli assistenti sociali ed il Tribunale dei Minori a decidere, secondo un percorso formativo ben definito, quindi non possiamo dare seguito alle richieste di affido, anche temporaneo, che stiamo ricevendo.