Morte Cristian Poletto: rabbia per la scoperta sul conducente
Il conducente del mezzo pesante, che si è scontrato contro il furgone di Cristian Poletto, è risultato positivo all'alcol test
Emersi nuovi dettagli sul sinistro stradale che ha portato al decesso del 21enne Cristian Poletto.
Il conducente del mezzo pesante, un 42enne di Cremona, è risultato positivo all’alcol test. Si è messo alla guida del camion in condizioni alterate e ha invaso la corsia del 21enne. Cristian Poletto stava rientrando in sede, il suo turno di lavoro era terminato. Lavorava per una ditta di arredi, la Tanghetti Salotti di Cazzago San Martino, in provincia di Brescia.
Dopo lo scontro, il camion ha finito la sua corsa contro un muro ed ha preso fuoco. Il conducente è riuscito a liberarsi e mettersi in salvo. Niente da fare invece per il 21enne. Il furgone della ditta è stato ridotto in un cumulo di lamiere e Cristian Poletto ha perso la vita a soli 21 anni.
Anche una terza vettura è rimasta coinvolta in modo lieve. Il conducente, insieme al camionista, è stato portato in ospedale per gli accertamenti di routine. È proprio dopo i test, che è emersa la triste verità. Il guidatore del camion che ha provocato il sinistro stradale, invadendo la corsia opposta, aveva un tasso alcolemico di 1,59 grammi per litro. Molto più del massimo consentito dalla legge, 0,5 grammi.
Le forze dell’ordine lo hanno arrestato con l’accusa di delitto stradale e guida in stato di ebrezza.
I soccorritori sono giunti tempestivamente sul posto, subito dopo lo scontro. Purtroppo il furgone di Cristian era un cumulo di lamiere e, nonostante si siano apprestati ad estrarlo subito dal mezzo, per il 21enne era già troppo tardi.
Cristian Poletto era un ragazzo sportivo, come mostrano le sue foto sui social. Aveva la passione per la kickboxing e viveva a Brescia con la madre e la sorella. Da un anno, grazie al suo papà, aveva trovato lavoro nella ditta di arredi. Tutti i suoi colleghi lo hanno descritto come un gran lavoratore, molto apprezzato all’interno dell’azienda.