Secondo i medici del San Vittore, Alessia Pifferi ha un quoziente intellettivo come quello di una bambina di 7 anni

Un grave ritardo mentale, un quoziente intellettivo come quello di una bimba di 7 anni. Le parole dei medici del carcere su Alessia Pifferi

Per la prima volta emergono le parole dei medici del San Vittore di Milano, sulle condizioni di Alessia Pifferi. La donna si trova in prigione con l’accusa di aver provocato il decesso della sua bambina di 18 mesi, Diana Pifferi.

Udienza Alessia Pifferi
Credit: corriere.it

La piccola è stata lasciata sola in casa per 6 lunghi giorni, mentre la madre si è recata in un’altra città per stare con il compagno. L’ha lasciata senza cibo e senza acqua. Diana Pifferi è morta di stenti.

Secondo i medici del carcere San Vittore di Milano, Alessia Pifferi avrebbe un quoziente intellettivo come quello di una bambina di 7 anni. La visita si è conclusa con una diagnosi di grave ritardo mentale.

maglia sorella Alessia Pifferi

La notizia è stata riferita dal legale della donna, che ha puntato sulla perizia psichiatrica. Per il giudice, Alessia Pifferi era in grado di affrontare il processo.

Ha un gravissimo deficit intellettivo. In carcere è stata sottoposta a un test sul quoziente intellettivo ed è risultato pari a 40, ossia a 1 percentile.

L’avvocata ha sottolineato che la bambina di 18 mesi era nelle mani di un’altra bambina.

La signora Pifferi ha un problema serio ed è stato un peccato che nessuno l’abbia mai aiutata. A scuola aveva un’insegnante di sostegno ed era seguita da una psicologa che sto cercando di rintracciare. Ma poi nessuno l’ha più aiutata quando ce n’era bisogno. Né la famiglia, né i servizi sociali.

L’ultima udienza si è conclusa con la richiesta da parte della difesa di una perizia psichiatrica sull’imputata. Il giudice ha disposto ulteriori accertamenti sul ritardo mentale di Alessia Pifferi, prima della decisione definitiva.

La sorella e la madre di Alessia Pifferi si sono costituite parte civile nel processo

maglia sorella Alessia Pifferi

La sorella e la madre della donna si sono costituite parte civile nel processo. Viviana Pifferi, sorella di Alessia e zia della piccola Diana, ha rivelato che nelle lettere che ha inviato dal carcere non si è mai scusata, ma le ha solo incolpate di quanto accaduto.