Resta chiusa nella cella frigorifera prima di aprire il locale, Nguyet Le è morta dopo 6 ore di agonia
La straziante vicenda di Nguyet Le, morta dopo esser rimasta chiusa in una cella frigorifera nel fast food in cui lavorava
Una vicenda davvero straziante è quella che è successa lo scorso 11 maggio, nello stato della Louisiana. Una donna di 63 anni, chiamata Nguyet Le è deceduta dopo esser rimasta chiusa in una cella frigorifera nell’attività commerciale in cui lavorava ormai da molto tempo.
Un episodio che ha sconvolto la famiglia ed i figli, che ora chiede solo giustizia, poiché affermano che la mamma aveva segnalato più volte che la serratura di quella cella era non funzionante, ma nessuno ha fatto nulla.
Nguyet Le aveva 63 anni e da ormai diversi anni, lavorava nella catena del noto fast food, Arby’s. Era nel locale che si trova New Iberia, che si trova nello stato della Louisiana.
Sembrava essere una giornata come le altre per lei ed i suoi colleghi, sapeva che sarebbero arrivati più tardi. Tuttavia, una volta entrata in quella cella frigorifera, è rimasta chiusa al suo interno.
La temperatura era di circa -10 gradi e purtroppo, nessuno si è reso conto della sua presenza, per circa 6 ore. Quando l’hanno trovata ed hanno chiesto l’intervento dei sanitari, per lei non c’era ormai più nulla da fare.
I medici intervenuti sul posto, non hanno avuto altra scelta che constatare il suo decesso. Purtroppo la causa dietro la sua scomparsa è da attribuire proprio all’ipotermia.
La denuncia della famiglia di Nguyet Le
I figli, di cui uno lavora anche lui nella stessa catena di fast food, hanno deciso di presentare una denuncia. Affermato che la serratura di quella cella era non funzionante da diverso tempo, ma nessuno è mai intervenuto per risolvere questo problema.
Uno dei dipendenti di quel locale, ha affermato che una volta hanno dovuto aprire il frigorifero con un caccia vite. L’avvocato che difende i figli Paul Skrabanek nel presentare la denuncia ha affermato:
Tutto quello che è successo è davvero triste, gli inquirenti hanno trovato tracce di una sostanza rossa sulle porte della cella, vuol dire che la donna ha lottato prima di crollare. Non è ancora chiaro quanti altri membri del personale erano di turno con lei.