Le condizioni in cui gli agenti hanno trovato il corpo di Giulia Tramontano

Le condizioni in cui le forze dell'ordine hanno trovato il corpo di Giulia Tramontano: i nuovi dettagli emersi

Nella notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno è emersa la triste realtà su cosa era accaduto davvero a Giulia Tramontano. Il fidanzato Alessandro Impagnatiello al culmine di una lite ha deciso di mettere fine alla sua vita ed a quella del bimbo che portava in grembo.

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Prima di ammettere la verità di ciò che aveva fatto però, il barman 30enne ha fatto credere a tutti che in realtà la ragazza era scomparsa al culmine di un litigio per una sua relazione parallela.

Nella giornata di domenica 28 maggio, alla fine di una sua giornata lavorativa, con la madre si è presentato in caserma ed ha fatto la denuncia. Dal suo racconto i Carabinieri hanno subito notato dei sospetti.

Tuttavia, la conferma è arrivata solo 5 giorni dopo. Quando grazie ai racconti dell’altra ragazza che frequentava ed alle prove raccolte, che lo hanno incastrato e lui ha deciso di confessare.

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Dopo aver ammesso tutto, l’uomo ha anche fatto ritrovare il corpo della 29enne. Prima lo ha tenuto nascosto tra il box e la cantina della sua abitazione e poi ha deciso di occultarlo dietro un’intercapedine in una zona a pochi metri dalla loro casa.

Da ciò che ha riportato Fanpage.it, aveva avvolto il corpo in alcuni teli di plastica e la testa era coperta da un sacco nero. Inoltre, era già rovinato a causa di sterpaglie ed animali.

L’autopsia in programma sul corpo di Giulia Tramontano

L’autopsia sul corpo della giovane donna, è in programma per giovedì 8 giugno. Solo dopo questo esame, che la famiglia potrà darle l’ultimo addio.

Da ciò che è emerso però, l’uomo ha messo fine alla sua vita, dopo averle inferto due o tre fendenti con un’arma da cucina. Inoltre, ha anche provato a darle fuoco, una prima volta nella casa da bagno, con dell’alcol etilico.

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Successivamente anche nel box della loro abitazione, con la benzina. Tuttavia, non è mai riuscito a finire. Così a 4 giorni dal delitto, nella notte di mercoledì 31 maggio, ha deciso di nascondere il corpo in quella zona dismessa di Senago. Vicino c’erano dei box.