Liliana Resinovich: il Gip ha respinto l’archiviazione e disposto nuove indagini
Nuove indagini sul caso di Liliana Resinovich, il Gip ha rigettato la richiesta di archiviazione del caso e accolto quella della famiglia
Il Gip ha rigettato la richiesta di archiviazione sul caso di Liliana Resinovich, chiedendo alla Procura di continuare ad indagare sui diversi punti oscuri che non hanno ancora una risposta.
La famiglia vuole la verità, nessuno crede che Liliana Resinovich si sia tolta la vita, mettendosi sulla testa e sui piedi due sacchi neri. La triste vicenda della donna risale a gennaio del 2022. Scomparsa da dicembre, è stata trovata senza vita nel parco dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni.
Dopo la richiesta dei familiari, il giudice ha rigettato la richiesta di archiviazione e disposto ulteriori indagini sulla pista di un possibile delitto. Una decisione presa davanti a ben 25 punti che ad oggi non sono stati ancora chiariti.
I punti da chiarire sul caso di Liliana Resinovich
Una nuova consulenza medico legale e la possibilità della riesumazione del corpo di Liliana, analisi su tutti gli account usati dalla donna, analisi dispositivi digitali, verifiche sulle celle telefoniche dell’area del ritrovamento del corpo, analisi su tutti i dispositivi usati dalle persone vicine alla vittima, esame sul Dna trovato su una bottiglietta e sugli slip della donna da confrontare con i possibili indagati, accertamenti sulle lesività riscontrate sul corpo e verifica sull’ipotesi del congelamento o del raffreddamento del corpo, individuando epoca e circostanze del decesso.
Questi sono solo alcuni dei punti da chiarire, disposti dal Tribunale. Dopo più di un anno, la scomparsa e il decesso di Liliana Resinovich sono ancora avvolti nel mistero.
Voleva lasciare il marito Sebastiano e vivere la sua storia con Claudio, un uomo che ha raccontato tutto dopo la triste vicenda. Liliana la mattina della scomparsa ha sistemato casa, ha preso gli integratori e si è comportata normalmente. Non sembrava affatto una donna che aveva deciso di farla finita.
Quando è stata trovata, dopo un mese, indossava gli stessi vestiti, aveva un sacco in testa e uno sui piedi, ma non presentava segni di violenza. Il suo corpo non era deteriorato, come se fosse appena morta. Ma dove è stata in tutto quel tempo? Perché indossava gli stessi abiti puliti? Quando è davvero deceduta? Qualcuno ha conservato il suo corpo? Gli interrogativi sono ancora tanti e il Gip ha disposto ulteriori indagini, esaudendo così il desiderio della famiglia, che merita di sapere la verità.