Kata sparita da 7 lunghi giorni: disposto lo sgombero dell’hotel Astor
Scomparsa della piccola Kata, disposto dal Giudice lo sgombero di tutti gli abitanti dell'hotel Astor
Una svolta importante è quella disposta dal giudice nella mattina di sabato 17 giugno, per la scomparsa misteriosa della piccola Kata. L’autorità giudiziaria, a scopo preventivo e per poter portare avanti le indagini del caso, ha disposto lo sgombero dell’hotel Astor.
Questa struttura che si trova nel quartiere Novoli di Firenze, era stata occupata ad ottobre dello scorso anno. All’interno risultano esserci circa 17 nuclei familiari.
Tra questi anche 40 bambini. Gli inquirenti per mettere in sicurezza la zona ed anche per poter fare tutti i controlli del caso, hanno deciso di sgomberare. Vogliono capire con esattezza ciò che è successo.
Questo perché l’ultima immagine in cui è possibile vedere Kata, risale alle 15.01 di sabato 10 giugno, giorno della sua scomparsa. Da una telecamera di una gioielleria del posto, si vede la piccola che esce dal cortile della struttura con altri bimbi.
Forse volevano andare a giocare da un’altra parte. Tuttavia, pochi secondi dopo, lei torna dentro e da quel momento sparisce nel nulla. La madre l’aveva affidata ad uno zio mentre lei era a lavoro, ma quando è tornata a casa della bimba non vi erano più tracce.
La convinzione del padre della piccola Kata
I genitori entrambi ascoltati in Procura, hanno dato la loro versione, anche se per il momento l’interrogatorio è secretato. Gli inquirenti hanno anche deciso di mettere la famiglia, anche lo zio della bimba, in una struttura protetta.
Il padre di Kata è convinto che la piccola è stata sequestrata e che era tutto pianificato. Per gli inquirenti infatti, l’ipotesi al momento più accreditata è quella di un rapimento a scopo ritorsivo.
Questo perché quella struttura occupata abusivamente, è gestita da tre diversi racket. Due da peruviani, uno dei quali ne fa parte la famiglia ed il secondo da alcuni romeni. Infatti i vicini dicono che all’interno ci sono spesso risse e litigi molto accesi.
Per ora gli agenti stanno ascoltando i racconti di diverse persone che vivono dentro quella struttura. Saranno solo le ulteriori indagini a far luce su questa straziante vicenda.