Titanic: sommergibile per le visite guidate disperso nell’oceano
Uno dei sommergibili utilizzati dai turisti per visitare il relitto del Titanic, nella mattinata di oggi risulta disperso nell'oceano
È delle ultime ore una notizia potenzialmente tragica che arriva dagli Stati Uniti d’America. Un sottomarino probabilmente carico di turisti, impegnati in una visita guidata nelle profondità dell’Oceano Atlantico per vedere il relitto del Titanic, risulta disperso. Si è già attivata la macchina delle ricerche e dei soccorsi.
Una notizia sconvolgente si è diffusa nelle ultime ore dagli Stati Uniti e che sta tenendo con il fiato sospeso molte persone. A lanciare l’allarme è stata la Guardia Costiera di Boston, nel momento in cui uno dei piccoli sommergibili utilizzati dai turisti per visitare i resti del transatlantico ha fatto perdere le sue tracce.
Quella di spendere cifre esorbitanti per poter raggiungere i fondali dell’Oceano Atlantico e guardare con i propri occhi i resti del Titanic è infatti una pratica molto diffusa in America.
Diverse ditte private si occupano di navigare con una grossa imbarcazione fino al punto in cui si trova il relitto, per poi ‘sganciare’ dei piccoli sommergibili che portano i turisti paganti fino al fondale, a circa 4 mila metri di profondità.
Sarebbe proprio una di queste piccole imbarcazioni ad essere risultata dispersa nella mattinata di oggi.
Non è ancora chiaro quante persone ci fossero a bordo e se tra queste ci fossero anche dei turisti o solo membri dell’equipaggio.
La macchina dei soccorsi si è subito attivata e al momento sta esplorando la zona in lungo e in largo, con la speranza di rintracciare il sottomarino.
Il dramma del Titanic
Quella del Titanic viene ancora oggi considerata la più grande tragedia avvenuta in mare, se si escludono guerre e disastri naturali.
Alle 12:00 in punto del 10 aprile del 1912, il Titanic, la più grande imbarcazione turistica dell’epoca, considerata un vero e proprio miracolo di ingegneria marittima, salpò dal porto di Southampton, in Gran Bretagna, alla volta degli Stati Uniti.
Era il viaggio inaugurale e l’arrivo a New York era previsto per il 17 aprile, precisamente una settimana dopo la partenza.
Alle 23:40 circa del 14 aprile, a circa 600 km dalle coste americane, il transatlantico impattò con un grande iceberg. Lo scontrò provocò alcune falle sotto la linea di galleggiamento, allagando il gavone di prua e 5 dei compartimenti stagni del transatlantico.
Alle 2:20 del 15 aprile, circa 2 ore e 40 minuti dopo l’impatto, l’imbarcazione si inabissò spezzandosi in due tronconi. Delle 2200 persone presenti a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, ne morirono oltre 1500.
La tragedia, raccontata in libri e film che hanno riscosso grande attenzione, ancora oggi viene riconosciuta come uno dei più grandi disastri umani.