La nonna di Diana racconta in aula dell’ultima volta che l’ha vista e di cosa ha fatto Alessia Pifferi il giorno del ritrovamento
Maria Assandri, madre di Alessia Pifferi e nonna della piccola Diana, ha deposto in aula: "Mi aveva assicurato che stavano tornando"
Durante l’ultima udienza del processo di Alessia Pifferi, è stata ascoltata anche la madre e nonna della piccola Diana. Maria Assandri ha deposto la sua versione dei fatti in aula, raccontando dei contatti con la figlia e la nipote nei giorni precedenti al triste ritrovamento.
La donna ha rivelato che era solita chiamare la bambina almeno 3 volte al giorno e che ora il suo cuore è straziato e diviso a metà. Ha perso la figlia e la nipotina, una è la colpevole e l’altra è la vittima.
Maria si trovava a Crotone in quei sei giorni di lontananza e non aveva idea che Alessia Pifferi si fosse recata a Leffe per stare con il compagno, abbandonando Diana in casa da sola e condannandola ad un destino tanto triste. La bambina di 18 mesi è morta di stenti in quello che sarebbe dovuto essere il suo nido d’amore e che invece era diventato solo una casa vuota e silenziosa.
La sentivo strana e fredda e mi ha detto che non poteva farmi vedere Diana perché stava dormendo. Mi ha mandato l’ultimo messaggio la mattina del 20 luglio. Mi ha scritto che stavano rientrando a Milano e che Diana la stava facendo tribulare per i dentini.
Mentre Alessia scriveva quelle parole alla madre, la bambina era già morta. Sapeva che poteva accadere, come ha confessato agli inquirenti al momento dell’arresto, ma forse la Pifferi sperava che si salvasse, ancora una volta. Ancora una volta, perché dalle indagini è emerso che l’aveva già lasciata sola in casa in altre occasioni.
L’ultima volta che la nonna ha chiamato Alessia Pifferi e la piccola Diana
La nonna della bimba ha poi raccontato dell’ultima volta che ha videochiamato Diana:
La bambina ha abbassato la testa e ha fatto una faccia come se volesse dirmi qualcosa. Stava bene, poi si è messa a sorridere. A mia figlia ho sempre dato massima fiducia. Non mi ha mai detto chi era il padre di Diana e io le dicevo sempre di contattarlo perché la bambina non poteva crescere senza un padre.
La deposizione dell’ex compagno di Leffe
È stato ascoltato anche l’ex compagno di Alessia Pifferi, l’uomo che ha trascorso con lei i sei giorni a Leffe. Gli aveva assicurato che la bambina fosse con la zia, al mare. Aveva scelto di andare da lui da sola perché voleva respirare un po’.
L’uomo ha rivelato che Alessia in quei giorni era tranquilla e che quando sono tornati a Milano, non si è preoccupata di passare per casa, perché la piccola stava bene, era accudita. Invece Diana era sola, non era con sua zia.
Quando la Pifferi è tornata a casa, al termine dei sei giorni, ha chiamato il suo compagno e gli ha detto che Diana era morta. La babysitter non c’era più e la porta era aperta. Ma ben presto è emersa la verità, non esisteva nessuna babysitter.