Michelle Causo ha lottato fino alla fine: cosa è emerso sul delitto di Primavalle
Il killer ha tolto la vita a Michelle Causo con 6 coltellate: lei ha cercato di difendersi e lottare fino alla fine
Avrebbe cercato di difendersi e lottare fino alla fine, Michelle Causo, fino a quando il suo assassino, un suo coetaneo, non ha messo fine alla sua vita. È questo quello che è emerso da una prima ricostruzione del delitto avvenuto nel pomeriggio di mercoledì scorso a Primavalle, quartiere alla perifieria nord ovest di Roma.
Gli inquirenti sono immersi completamente nelle indagini sulla vicenda avvenuta nel primo pomeriggio di mercoledì scorso nel quartiere Primavalle di Roma.
Un 17enne nato in Italia da genitori dello Sri Lanka, ha tolto la vita a Michelle Causo, una sua coetanea, per poi trasportare il suo cadavere all’interno di un carrello di un supermercato fino ai cassonetti della spazzatura.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni abitanti della zona, che notando il giovane in atteggiamenti strani, con quel carrello che conteneva quella strana busta, hanno subito allertato la Polizia.
Arrivati sul posto, gli agenti hanno immediatamente rintracciato il sospettato, che era a poche centinaia di metri di distanza e con addosso ancora i vestiti sporchi di sangue.
Inizialmente si pensava che i due fossero fidanzati e che lei fosse addirittura incinta, ma subito è arrivata la smentita di entrambe le cose.
I due, secondo gli amici e i parenti di Michelle, erano solo amici e si frequentavano da poco. L’idea del papà è che lei lo abbia rifiutato e che lui abbia reagito male.
Mentre lo stesso killer, nel primo interrogatorio ha spiegato che Michelle aveva un debito con lui di una trentina di euro, confermando poi che non la amava e che non stava insieme a lei.
La dinamica dell’assassinio di Michelle Causo
Lunedì prossimo è in programma l’interrogatorio di fronte al gip della convalida del fermo del 17enne.
Nel frattempo gli inquirenti continuano ad indagare, per chiarire quanto prima la dinamica del delitto e soprattutto il movente reale che ha mosso il giovane killer.
Stando a quanto emerso da una prima ricostruzione, il tutto sarebbe avvenuto all’interno dell’abitazione situata in via Dusmet in cui il 17enne vive con i suoi genitori, assenti al momento dei fatti.
L’arma del delitto utilizzata, rinvenuta all’interno della casa stessa, sarebbe un coltello da cucina.
Al momento della colluttazione, Michelle ha cercato di difendersi fino alla fine. Fino a quando lui non ha messo fine alla sua esistenza.