Fratelli Bianchi condannati a 24 anni: il motivo della revoca dell’ergastolo
Ai fratelli Bianchi sono state riconosciute le attenuanti generiche: la parola finale del processo Willy spetta ora alla Cassazione
Nella giornata di ieri, la Corte d’Appello del Tribunale di Roma ha revocato l’ergastolo ai fratelli Bianchi, condannandoli in secondo grado a 24 anni di reclusione. Tale decisione è arrivata a seguito della concessione delle attenuanti ai due imputati. Prossimamente ci sarà il processo in Cassazione, ultimo grado di giudizio.
Una decisione che, come detto dalla mamma e dall’avvocato di Willy, più o meno ci si aspettava.
Ieri, la Corte d’Appello del Tribunale di Roma ha revocato l’ergastolo ai fratelli Bianchi, ritenuti insieme a Bellegia e Pincarelli responsabili del reato dell’omicidio volontario di Willy Monteiro Duarte.
In primo grado non erano state concesse le attenuanti ai ‘gemelli di Artena’, cosa che invece è avvenuta in secondo grado, equiparando così la sentenza per tutti e quattro gli imputati.
Obiettivamente i fatti si sono svolti in una modalità tale da non consentire un distinguo così netto fra i due protagonisti Bianchi e gli altri due protagonisti Pincarelli e Belleggia ai quali già erano state concesse le attenuanti generiche, quindi una decisione che io ritengo processualmente ineccepibile
Queste le parole del legale della famiglia Monteiro Duarte, riportate da Fanpage.it.
La mamma di Willy, oltre a dire di rispettare la decisione del giudice e che giustizia è stata fatta, ha voluto fare riferimento al perdono. Perdono che da parte sua non potrà mai esserci finché non vedrà pentimento dall’altra parte. Cosa che fino ad ora non è avvenuta.
Non si ferma la difesa dei fratelli Bianchi
La parola finale sulla vicenda processuale della morte di Willy spetta dunque alla Cassazione, terzo ed ultimo grado di giudizio che ci sarà prossimamente.
I legali dei due fratelli di Artena, in attesa delle motivazioni della sentenza d’Appello, hanno già annunciato il ricorso in Cassazione.
E il motivo è legato fondamentalmente alla direzione verso la quale il processo dovrebbe essere inquadrata, ossia il reato di omicidio preterintenzionale e non volontario.
La loro intenzione è quella di dimostrare che sì, i loro rappresentati volevano picchiare Willy e fargli del male, ma non così tanto da ucciderlo.
Il ricorso in Cassazione, ha spiegato l’avvocato di Marco Bianchi, ci sarà anche perché se il fatto è lo stesso per tutti e 4 gli imputati, non ha senso che ci siano differenze sanzionatorie. Bellegia e Pincarelli hanno avuto infatti 23 e 21 anni di reclusione, non 24 come i fratelli Bianchi.