Robert Lieberman, stimato regista statunitense, morto a 75 anni

Aveva 75 anni e se ne è andato dopo una lunga battaglia con un tumore: addio a Robert Lieberman, regista di molti film e show di successo

Il mondo del cinema e della televisione ha da poco appreso la triste notizia della scomparsa di un grande regista, che nell’arco della sua carriera ha prodotto e diretto diversi film, serie tv e spot pubblicitari di grande successo. Si tratta di Robert Lieberman, che si è spento a 75 anni dopo aver lottato a lungo con una brutta malattia. A darne l’annuncio ci ha pensato il figlio Nick.

Robert Lieberman

Nato a Buffalo nello Stato di New York il 16 luglio del 1947, ha esordito nel mondo della regia quando ha fondato la Harmony Pictures, una casa di produzione di spot pubblicitari, molti dei quali da lui diretti.

Per questa attività ricevette a suo tempo molti premi e riconoscimenti, come diversi Clio Awards e Directors Guild of America Award.

Robert Lieberman

Importantissima anche la sua carriera da regista di film cinematografici ed episodi di serie tv. Nel 1983 diresse la sua prima pellicola, intitolata “Tavolo per cinque”. Nel 2011 è uscito il suon ultimo film, “Breakaway”.

Il suo stile, riconosciuto a livello globale, lo portò ad essere scelto come regista di alcuni episodi di molte serie tv di grande successo, come I ragazzi della prateria, La legge di Bird, X Files. O, più recentemente, Dexter, Nikita, Criminal Minds e Private Eyes.

L’addio a Robert Lieberman del figlio Nick

Robert Lieberman

A dare il triste annuncio della morte di Robert Lieberman ci ha pensato suo figlio Nick, nato dal primo matrimonio del regista con l’attrice Marilu Henner.

Il ragazzo ha anche spiegato che a causarne il decesso è stato il tumore che gli era stato diagnosticato tempo fa e con il quale ha lottato a lungo. Per salutarlo, Nick ha scritto:

Mio padre era uno dei grandi credenti – nella sua famiglia, nei suoi sogni, nei grandi film, nel duro lavoro. Ci si vedeva allo specchio trattenuto dalla sua coerenza. Era indistruttibile eppure sempre vulnerabile. Amava piangere. Amava le storie e la narrazione e ora lo vedo fare un respiro profondo, alzare le mani, controllare il corpo che si prepara al lancio. Ha vissuto storie e noi abbiamo perso un grande tesoro. Ho ereditato il suo entusiasmo, il suo uso dei superlativi, alcune delle sue convinzioni e anche molti dei suoi dubbi. Mi manca già così tanto.