Le indagini per la scomparsa di Kata continuano: le parole del procuratore

Continuano le indagini per la scomparsa della piccola Kata, si stanno visionando i filmati di video sorveglianza della città

Sono passati più di 40 giorni da quando della piccola Kata si sono perse le tracce, mentre era nel cortile dell’ex hotel Astor. Gli inquirenti in queste ultime ore hanno fatto sapere che nonostante il tempo, le indagini continuano, ma per ora non ci sono risvolti.

indagini kata

Purtroppo della bambina di 5 anni non si hanno notizie dallo scorso 10 giugno. Le forze dell’ordine hanno avviato le ricerche del caso, però ancora oggi non si hanno notizie.

La piccola Kata ha solamente 5 anni e dal primo pomeriggio di sabato 10 giugno risulta essere sparita nel nulla. La madre Katherina ha detto di averla affidata allo zio, quando lei di mattina presto è uscita per andare a lavoro.

La famiglia faceva parte di quelle persone che avevano occupato abusivamente l’ex hotel Astor. Prima che la mamma si rendesse conto che la figlia era scomparsa, ci sono voluti diversi minuti.

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In un primo momento ha provato a cercarla da sola, ma visto che di lei non vi erano più tracce, ne ha denunciato la scomparsa intorno alle 20. Da subito gli agenti hanno avviato le ricerche, ma ancora oggi nessuno ha sue notizie.

Le nuove indagini per la scomparsa di Kata

Il Procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli in una nuova breve intervista ha spiegato cosa stanno facendo ora e che le indagini, nonostante il tempo non si sono mai fermate. L’uomo ha dichiarato:

Le indagini sono sempre in corso e continua anche l’analisi delle telecamere cittadine.

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Lo stesso Procuratore in una intervista al Tg1, ha fatto un appello agli ex occupanti dell’ex hotel, con la speranza che chiunque abbia informazioni utili possa farsi avanti con loro.

Tuttavia, per ora nessuno si è recato in Procura per dare notizie. Per ora la pista che resta più plausibile è proprio quella del sequestro con ritorsione, ma la famiglia non ha mai ricevuto richieste di riscatto. Gli occhi degli inquirenti sembra che sono ancora puntati sulle persone che vivevano nell’hotel.