Michelle Causo: vandali distruggono la casa del killer
Durante il corteo pacifico in memoria di Michelle Causo, un gruppo di vandali si è staccato ed è entrato nella casa del killer, distruggendola
Nella giornata di venerdì si è svolta una manifestazione in onore della memoria di Michelle Causo. Durante il corteo, un gruppo di ragazzi tra i 15 e 18 anni, si è staccato ed ha raggiunto la casa del killer della 17enne, forzando l’ingresso e distruggendo tutto l’appartamento. Le autorità sono a lavoro per individuare e denunciare gli autori del gesto.
Quella avvenuta a Primavalle di Roma lo scorso 28 giugno è una tragedia che ha scosso tutti. Michelle Causo, una ragazzina di soli 17 anni, è stata brutalmente uccisa da un suo coetaneo, che dopo averla accoltellata l’ha messa in un carrello del supermercato e l’ha abbandonata come se fosse spazzatura.
Tutti conoscevano Michelle e tutti, nonostante sia passato un mese ci tengono ancora a mantenere vivo il suo ricordo e soprattutto a chiedere giustizia.
Lo scorso venerdì, ad un mese esatto dalla tragica scomparsa di Michelle Causo, la famiglia e gli amici hanno organizzato una manifestazione tra le strade del quartiere.
Dopo una messa in suffragio, celebrata nella stessa chiesa in cui era stato celebrato anche il funerale della 17enne, i tanti presenti hanno dato il via ad un corteo che ha attraversato le strade di Primavalle.
Distrutta la casa del killer di Michelle Causo
Durante la manifestazione gli animi si sono scaldati, con gli amici e i familiari di Michelle che hanno urlato per chieder ancora una volta giustizia.
Quello che è successo poco dopo, però, è andato decisamente oltre. Un gruppo di circa 100 unità, formato da ragazzini molto giovani, tra i 15 e 18 anni, si è staccato dal corteo ed ha raggiunto il palazzo di via Dusmet. Quello in cui abitava il killer di Michelle e in cui si è consumato il delitto.
I vandali hanno prima sfondato il portoncino condominiale, poi hanno fatto lo stesso con quello d’ingresso dell’abitazione, ignorando i sigilli che le autorità avevano affisso all’esterno.
Una volta dentro hanno dato sfogo alla loro ira, distruggendo praticamente tutto.
Ora le autorità sono a lavoro per individuare, fermare e denunciare gli autori di questo che, a tutti gli effetti, è un atto vandalico che nulla ha a che vedere con una manifestazione pacifica.