Omicidio di Giulia Tramontano, il giallo del capello trovato nel cellophane
Omicidio di Giulia Tramontano, trovato un capello dentro il cellophane in cui era avvolto il suo corpo
Sono ancora in corso molti accertamenti sul delitto di Giulia Tramontano, la 29enne che ha perso la vita per mano del suo fidanzato, mentre era incinta al settimo mese. In queste ore sono emersi nuovi importanti dettagli da ciò che hanno scoperto gli agenti.
Alessandro Impagnatiello dopo aver colpito la compagna con circa 39 fendenti, ha cercato di bruciare il corpo, prima nella vasca da bagno e poi nel suo box auto.
Non essendo riuscito nel suo obiettivo, dopo 3 giorni dal delitto, ha avvolto il corpo nel cellophane e lo ha abbandonato in una zona di Senago, a circa 400 metri dalla sua abitazione.
Tuttavia, da ciò che riporta il quotidiano Il Giorno, è proprio all’interno di questo cellophane, che hanno trovato un capello, che ovviamente non appartiene alla vittima.
I Ris di Parma, che si stanno occupando di tutta l’indagine, dovranno analizzare quella traccia, per capire se era di Impagnatiello o di altre persone. Per questo sarà necessario ancora altro tempo per chiarire tutti i punti oscuri di questa vicenda.
In quella stessa giornata gli agenti dovranno fare anche degli accertamenti irripetibili sui reperti trovati nella casa che i due fidanzati condividevano. Lo scopo è proprio quello di capire se le tracce ematiche trovate nell’appartamento appartengono solo a Giulia.
Il delitto di Giulia Tramontano, commesso dal suo fidanzato
Era la sera del 27 maggio, quando Giulia è tornata nella casa che condivideva con il fidanzato. Aveva appena avuto un incontro con la ragazza che lui frequentava parallelamente da circa un anno.
Impagnatiello nella sua confessione, ha detto che in quel periodo si sentiva stressato da queste due relazioni. Per questo motivo quando ha visto la compagna rientrare in casa, ha deciso di mettere fine alla sua vita.
Giulia era incinta al settimo mese del piccolo Thiago. Il bimbo sarebbe dovuto nascere solo due mesi dopo. L’uomo inizialmente ha detto che l’aveva colpita solo con due o tre fendenti, ma dall’autopsia è emersa un’altra verità e cioè che sono ben 39 i fendenti che le ha inferto.