Adrienne Vaughan, omicidio colposo e naufragio: ecco per cosa indaga la Procura
Lo skipper era positivo a droghe e alcol
Sul caso di Adrienne Vaughan si parla di omicidio colposo e naufragio. Queste le accuse della Procura che sta indagando sul decesso della manager statunitense coinvolta in un incidente nautico in Costiera Amalfitana. Lo skipper che guidava la barca sulla quale la donna viaggiava con la famiglia era positivo ad alcol e sostanze stupefacenti. L’imbarcazione è finita contro una nave veliero dove si stava svolgendo un matrimonio.
Sono due le ipotesi di reato su cui lavora la Procura di Salerno: omicidio colposo e naufragio colposo. Nell’incidente nautico ha perso la vita l’editrice americana Adrienne Vaughan. Era a bordo con il marito, rimasto ferito, e i figli, per fortuna illesi.
A guidare il gozzo di nove metri c’era uno skipper di Massa Lubrense. Il 3 agosto scorso l’impatto con lo scafo del veliero Tortuga, dove era in corso un matrimonio, non ha dato scampo alla donna. Lo skipper era positivo agli esami tossicologici: c’erano alcol e cocaina nel suo sangue.
Il Procuratore Giuseppe Borrelli, in una conferenza stampa alla presenza dei giornalisti, ha detto che gli agenti hanno già ascoltato 70 persone. Tra queste anche il marito dell’editrice, che si trova ricoverato in ospedale.
iLo skipper lavorava per una società di noleggio barche di Nerano. Al momento si trova in ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, a causa delle ferite riportate. Bisogna capire quanto tempo prima aveva assunto quelle sostanze, visto che la quantità rilevata non era eccessiva.
Adrienne Vaughan: omicidio colposo e naufragio, ecco per cosa indaga la Procura
Lo skipper del motoscafo è stato sottoposto a test alcolemico e tossicologico. Non entro nei risultati ma voglio dire che gli esiti sono al vaglio di un consulente della Procura perché bisognerà verificare l’incidenza dei risultati sul soggetto indagato e, quindi, la loro efficacia causale sul sinistro.
Queste le parole del Procuratore Giuseppe Borrello. Si faranno anche accertamenti sul cellulare dell’indagato.