Lutto in Rai, Riccardo Laganà si è spento all’improvviso nella notte: il ricordo dei conduttori

Il consigliere di amministrazione Rai si è spento improvvisamente nella notte

Nel corso delle ultime ore un grave lutto è piombato in casa Rai. Nella giornata di oggi è stata infatti resa pubblica la notizia della prematura scomparsa di Riccardo Laganà, uno dei membri del consiglio di amministrazione della Rai. Tutti i conduttori hanno iniziato le loro trasmissioni esprimendo vicinanza alla famiglia di Laganà per il dolore che stanno vivendo in queste ore.

Laganà Riccardo

Riccardo Laganà, uno dei membri del consiglio di amministrazione della Rai, si è spento improvviso nella notte all’età di 48 anni. Stando alle ultime indiscrezioni, pare che la causa del decesso sia da attribuire ad un arresto cardiaco che non avrebbe lasciato scampo al consigliere amministrativo Rai.

Sono stati molti coloro che nella mattinata di oggi hanno voluto rivolgere un ultimo saluto a Riccardo. Tra i tanti messaggi scritti, non sono passate inosservate le parole di Alberto Matano che ha dedicato al consigliere amministrativo Rai questo commovente messaggio:

membro Cda Rai Riccardo Laganà

Riccardo Laganà è stato il primo consigliere di amministrazione scelto da noi dipendenti Rai. Un uomo perbene e appassionato che ha svolto il suo ruolo con dedizione e responsabilità. La sua prematura scomparsa è un grande dispiacere. Mancherà a tutti noi.

Anche Salvo Sottile ha voluto rivolgere a Riccardo Laganà un ultimo saluto esprimendosi con queste parole:

Colpito e addolorato per la morte di Riccardo Laganà, professionista leale e corretto. Si batteva come un leone per la Rai e i suoi dipendenti. Una grande perdita.

membro del Cda Rai

Anche Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha voluto ricordare il consigliere amministrativo Rai ricordando la battaglia portata avanti dall’uomo in difesa dei dipendenti dell’azienda. Queste sono state le sue parole:

È scomparso Riccardo Laganà. Mio amico, collega e membro del Cda Rai eletto dai dipendenti di cui è stato l’irriducibile difensore. Così come ha difeso lo spirito del servizio pubblico, di Report, di tutto il giornalismo d’inchiesta, sempre a difesa dei più fragili e indifesi.