Anna Scala, dolore ma soprattutto rabbia durante i funerali della 54enne
Secondo la figlia è una tragedia che si poteva evitare: dolore e rabbia durante i funerali di Anna Scala, la 54enne uccisa a Piano di Sorrento
Sabato è stata la giornata del grande dolore a Moiano, dove in tantissimi si sono ritrovati in chiesa per dare l’ultimo saluto ad Anna Scala, la donna di 56 anni che giovedì scorsa è stata uccisa dal suo ex compagno. Oltre al dolore c’è ancora molta rabbia, soprattutto da parte della famiglia della vittima, la quale pretende ora giustizia.
Come era già stato annunciato dal sindaco, sabato è stata una giornata di lutto cittadino a Piano di Sorrento e in particolare nella frazione di Moiano, dove nel primo pomeriggio si è celebrato il funerale di Anna Scala.
Tantissimi coloro che hanno voluto partecipare all’ultimo saluto alla 56enne, brutalmente assassinata dal suo ex giovedì scorso, mentre lei era in un garage condominiale in via San Massimo.
Un lungo applauso e tante lacrime ad accompagnare il feretro. Lacrime di dolore, sì, ma anche di rabbia. Perché come hanno dichiarato i familiari di Anna, questa tragedia si poteva evitare.
Giovanni De Gennaro, avvocato della famiglia, ha riportato i sentimenti dei suoi assistiti. Arrabbiati perché secondo loro con un provvedimento, come ad esempio una misura cautelare o un più semplice braccialetto, tutto ciò poteva essere evitato.
Ora la volontà dei familiari di Anna è una sola, quella di ottenere giustizia.
Convalidato l’arresto del killer di Anna Scala
Poche ore prima, nella mattinata di sabato, il gip ha sottoposto all’interrogatorio di convalida dell’arresto Salvatore Ferraiuolo. Il 54enne è accusato del reato di omicidio, aggravato dalla premeditazione, dalla convivenza e dai maltrattamenti continui alla vittima, che tra l’altro erano già stati più volte denunciati.
I legali dell’uomo hanno raccontato quanto successo durante l’interrogatorio. Ossia che il loro assistito ha confessato il delitto e si è preso le sue responsabilità, dichiarando che non era in sé nel momento del fatto.
Gli avvocati inoltre hanno detto che si tratta di un soggetto con gravi problemi psichiatrici, anche diagnosticati e certificati, e che fa uso di sostanze stupefacenti da molti anni.
Il movente dietro al delitto sarebbe dunque passionale. Ferraiuolo non accettava la fine della relazione con la vittima. Con lei aveva mostrato atteggiamenti violenti e persecutori fin da quando sospettava della sua infedeltà.