L’ultima apparizione di Toto Cutugno a Verissimo: si era commosso mentre raccontava della sua malattia
L'ultima commovente intervista di Toto Cutugno nello studio di Silvia Toffanin, durante la trasmissione televisiva Verissimo
Durante una delle sue ultime apparizioni in tv, Toto Cutugno aveva raccontato della sua malattia e di come era riuscito a diventare un miracolato.
Nello studio di Silvia Toffanin, durante la trasmissione Verissimo, nel 2019, Toto Cutugno si era lasciato andare ad un lungo sfogo sul tremendo periodo che era stato costretto a vivere.
Mi dissero che avevo un tumore maligno alla prostata, salito fino ai reni. Mi hanno tolto il rene destro ma ora sto bene, anche se ogni mese devo fare dei controlli. L’unico problema che ho, che non posso camminare tanto, perciò ogni concerto ho il mio sgabello e canto con la chitarra o con il pianoforte. Io sono miracolato. Quindi me la godo perché ogni giorno è bello da vivere, al massimo, con gli amori che incontri, senza fare del male a nessuno e senza ipocrisia.
In quella stessa intervista non erano mancati i ringraziamenti per il suo grandissimo amico Albano. Era stato proprio lui ad aiutarlo a scoprire la diagnosi e a sottoporsi alle cure, grazie ai suoi medici del San Raffaele di Milano.
Mi ha portato lui al San Raffaele, mi ha fatto conoscere persone importanti e mi hai salvato la vita. Albano è una delle persone più vere e oneste che abbia incontrato nella vita.
Due cantanti che hanno segnato il mondo della musica e che condividevano un forte legame. Dopo la notizia della scomparsa di Toto Cutugno, lo stesso Albano ha ricordato di quella chiamata, arrivata circa 15 anni fa. Il suo amico aveva bisogno di uno specialista e dopo tutti i controlli, i medici gli avevano dato cinque mesi di vita. Le metastasi erano partite e avevano quasi raggiunto i reni. Ma quei medici non sapevano di avere un vero e proprio guerriero davanti. Questi cinque mesi, si sono trasformati in 15 anni. Il racconto di Albano:
15 anni fa mi chiamò, essendo io uno dei fondatori dell’ospedale San Raffaele di Milano, affinché gli segnalassi uno specialista per curare il suo male. Un male grave, visto che i medici di allora mi dissero che aveva solo cinque mesi di vita. Invece lui è stato grandissimo, ha resistito quindici anni. Un vero miracolo.