Saman Abbas, potrebbe non succedere ciò che tutti si aspettano: parla il legale italiano
Secondo il legale italiano del padre di Saman Abbas, l'estradizione di Shabbar Abbas potrebbe essere ancora molto molto lunga
È di pochi giorni fa la notizia che il padre di Saman Abbas verrà riportato in Italia, dopo l’autorizzazione del Pakistan. Ma quando accadrà? Alla domanda ha risposto il legale difensore Simone Servillo, che lo assiste in Italia, in un’intervista con Fanpage.it.
L’avvocato ha spiegato che la situazione è ancora incerta e non si sa quando e se Shabbar Abbas verrà riportato in Italia. Il governo pakistano ha acconsentito all’estradizione del padre di Saman Abbas in Italia, ma l’avvocato pakistano è ricorso in appello. L’udienza, che si sarebbe dovuta tenere già due giorni fa, è già stata rimandata per quello che è stato definito un “cavillo burocratico”.
L’avvocato Servillo ha spiegato che tutto sarà più chiaro la prossima settimana, quando l’Alta Corte pakistana accoglierà o rifiuterà la sospensione dell’estradizione presentata dal legale pakistano.
Le parole del legale italiano che difende il padre di Saman Abbas
Restiamo in attesa di capire come si svilupperà il tutto. Il ricorso avanzato dell’avvocato pakistano potrebbe essere accolto. È sicuramente possibile che Shabbar debba presentarsi in Tribunale in Italia, ma non possiamo ancora sapere i tempi.
Shabbar Abbas è accusato del delitto della figlia diciottenne, insieme alla moglie Nazia, ancora latitante, allo zio Danish e ai due cugini. Saman era tornata a casa dopo la promessa della madre di aiutarla a liberarsi del matrimonio combinato. Voleva solo riprendere i documenti ed essere libera, ma da Novellara non è mai più uscita.
La diciottenne è scomparsa ed è stata ritrovata senza vita, sepolta vicino ad un vecchio casolare, dopo un anno e mezzo, grazie alle indicazioni dello zio. Quest’ultimo ha scelto di collaborare, continuando a dichiararsi innocente. Ha raccontato di essere stato svegliato nel cuore della notte dei due cugini, quando la nipote era ormai già deceduta. Ha ammesso di aver partecipato alla sepoltura e ha puntato il dito contro la madre Nazia. Tuttavia la sua versione dei fatti non convince.