Operai morti a Brandizzo: 67 anni fa un incidente fotocopia su quegli stessi binari
Dopo 67 anni è accaduto di nuovo. Nel 1956 due operai sono morti allo stesso modo su quegli stessi binari
Quanto accaduto a Brandizzo, dove cinque operai hanno perso la vita investiti da un treno, ha riportato alla mentre la tragedia del 1956. 67 anni fa, su quegli stessi binari, lo stesso destino crudele era toccato a due operai che lavoravano per quella stessa ditta.
Era il 29 marzo del 1956, i due operai avevano 35 e 36 anni. La stessa storia che si è ripetuta dopo 67 anni e che lascia una grande amarezza. Luigi Beretta e Evasio Innocente non sentirono il segnale di stop, il treno arrivò a 120 km orari e nonostante le grida dei colleghi, gli avvertimenti non uditi, per i due operai non ci fu nulla da fare.
Oggi quelle pagine di cronaca in bianco e nero, lasciano strazianti sensazioni, è accaduto di nuovo, su quegli stessi binari.
Luigi e Evasio erano di Borgo Vercelli, avevano 36 e 35 anni. Il padre di Innocente era deceduto allo steso modo, alla stazione di Novara. Un lavoro che si erano tramandato da padre a figlio. Anche Beretta lavorava nelle ferrovie come altri componenti della sua famiglia: il fratello, lo zio e il cognato.
La disgrazia è avvenuta alle 12:55. Il Beretta e l’Innocente erano in coppia, dovevano cambiare due traversine in corrispondenza di una stradicciola che conduce alla cascina Bologna, al km 20,8 da Torino. Erano chini e si trovavano quasi in coda di una quarantina di operai dislocati lungo la ferrovia. La misura di sicurezza, all’arrivo di un treno, durante i lavori, era un allarme. La via doveva subito essere sgombrata.
Queste le parole che si leggono sui giornali di allora. Tuttavia, i due operai non sentirono quell’allarme emesso dalla cornetta ferroviaria. Colpa dei rumori circostanti. Il capo squadra, resosi conto che i suoi operai non avevano udito l’allarme, provò ad avvisarli. Provò a fare lo stesso con il treno, sventolando il suo berretto. Ma era troppo tardi. Il rumore del treno copriva le grida di tutti gli altri operai e per Luigi ed Evasio fu la fine.