Alessandro Impagnatiello mentre aspettava Giulia in aeroporto, cercava come eliminarla con il veleno
Le ricerche di Alessandro Impagnatiello mentre aspettava il rientro di Giulia Tramontano nella zona degli arrivi dell'aeroporto
Nel periodo che va da dicembre a gennaio, Alessandro Impagnatiello ha più volte interrogato i motori di ricerca, per capire come eliminare una persona con il veleno ed anche il feto che lei portava in grembo. Fino a quando non ha deciso di commettere il delitto nella sera del 27 maggio.
Il barman 30enne aveva in mente un piano ben preciso. Sarebbe quello di avvelenare la compagna sia con il veleno per il topi, ma anche con ammoniaca e cloroformio.
Dalle indagini è venuto fuori un nuovo straziante dettaglio, che porta ad aggravare ancora di più la situazione dell’uomo. Era il 5 febbraio del 2023. Giulia era andata a Napoli a trovare la sua famiglia.
Dopo pochi giorni stava tornando nella sua abitazione di Milano ed il suo fidanzato, stava aspettando il suo arrivo in aeroporto. Era nella zona degli arrivi, ma prima di vedere la sua fidanzata incinta di pochi mesi, ha fatto nuove ricerche sul web.
Durante quelle ricerche inoltre, decide di ordinare il cloroformio. Però invece di acquistarlo con il suo nome, ha deciso di farlo con un nome falso, che era quello di Andrea Valdi.
Impagnatiello ha anche sollecitato la consegna. Alla fine sarà proprio lui ad andare a ritirare il pacco nella sede della Gls. Giulia però, non avrebbe mai immaginato del piano che il suo compagno stava mettendo in atto.
I tentativi di Alessandro Impagnatiello per eliminare Giulia ed il bimbo
Dall’autopsia è emerso che nel fegato di Giulia c’era un’alta concentrazione di Bromadiolene, ossia veleno per topi, le stesse bustine trovate nella casa che la coppia condivideva.
Lui nella sua confessione ha detto che in realtà il suo è un delitto d’impeto, ma tutte le prove raccolte dagli inquirenti, stanno smentendo questa sua versione. Impagnatiello erano mesi che cercava di avvelenare Giulia ed il piccolo Thiago.
Alla fine però, è riuscito ad eliminarli nella sera del 27 maggio, ma non con il veleno, bensì con 37 fendenti. Giulia purtroppo non è deceduta subito, ma la sua è stata una lenta e straziante agonia.