Brunella Chiù dispersa nell’alluvione delle Marche nel 2022 ritrovata un anno dopo
Il corpo trovato alle Tremiti e identificato solo ora.
A quasi un anno dal terribile evento che ha sconvolto la regione del Centro Italia, il corpo di Brunella Chiù, dispersa nell’alluvione delle Marche nel settembre 2022, è stato identificato. Lo hanno recuperato alle isole Tremiti. Era sepolto poi a Vieste. L’esame del DNA ha confermato che si trattava proprio della donna, trascinata via dalla corrente insieme alla figlia, anche lei deceduta. Salvo solo il figlio, che ha trovato riparo su un albero.
La donna di 56 anni era l’ultima dispersa dell’alluvione che ha colpito le Marche il 15 settembre del 2022. A un anno da quanto accaduto, il suo corpo è stato identificato. Lo hanno ritrovato nelle acque antistanti le Isole Tremiti, in Puglia.
La comunicazione ufficiale arriva dal Gruppo Forestale – Nipaaf de L’Aquila. La Procura aquilana ha informato che alla notifica è stata allegata anche una copia degli accertamenti fatti dai Carabinieri del Ris di Roma, che attestano la compatibilità nella comparazione del Dna.
Il corpo era stato trovato a novembre del 2022 alle Isole Tremiti. Oggi si trova sepolto nel cimitero di Vieste. Solamente adesso, però, il figlio, unico superstite di questa tragedia, ha potuto avere la certezza che fosse sua madre.
La piena del fiume Misa ha trasportato il corpo esanime della donna in mare. Le correnti marine lo hanno poi trascinato a 120 miglia di distanza dal porto di Senigallia. Per il figlio è una notizia che alleggerisce il cuore, a un anno dalla perdita anche della sorella.
Brunella Chiù dispersa nell’alluvione delle Marche, identificato il corpo grazie alla comparazione del DNA
Esprimo a nome dell’intera comunità il ringraziamento e la riconoscenza ai Carabinieri Forestali del Nipaaf de L’Aquila e all’Autorità Giudiziaria per il fondamentale lavoro che ha condotto al ritrovamento di Brunella. La nostra gratitudine va alla Prefettura di Ancona, a tutte le Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile e alle altre Istituzioni che si sono prodigate sin dai primi momenti nelle attività di ricerca.
Questo il commento del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.