Audio inedito di Saman Abbas durante la trasmissione Quarto Grado

Quarto Grado ha trasmesso un audio inedito di Saman Abbas, inviato poco prima di perdere la vita: la 18enne si sentiva sbagliata

Durante l’ultima puntata della trasmissione Quarto Grado, è emerso un audio inedito di Saman Abbas, la 18enne pakistana morta a Novellara. Uno sfogo inviato tramite messaggio audio, in cui la ragazza si definiva sbagliata, abbattuta dalla situazione che era costretta ad affrontare ogni giorno.

fidanzato Saman Abbas

La mamma e tutti gli altri me lo dicono, tutti lo dicono, io sono sbagliata. Allora ci sta chiedere scusa anche a te, perché sono molto sbagliata, una ragazza molto sbagliata. Per questo chiedo scusa anche a te, se sarà possibile perdonami. Può essere che ci sia questo nel mio destino e che io non andrò da nessuna parte restando a casa.

L’ultimo giorno di vita di una ragazza di 18 anni che voleva solo essere libera, voleva vivere la sua vita, amare un ragazzo di cui si era innamorata, ma che allo stesso tempo non sapeva come non deludere la sua famiglia. Il processo è in corso e dopo tanta attesa, il padre Shabbar è stato estradato in Italia. La madre Nazia, invece, è ancora latitante. Sotto accusa per il delitto di Saman Abbas, anche lo zio Danish e i due cugini.

Saman Abbas e la madre Nazia

Il processo di Saman Abbas

Per l’accusa, l’intera famiglia ha messo fine alla vita della ragazza perché non voleva accettare il matrimonio combinato e li aveva disonorati. Saman Abbas è stata strangolata e poi seppellita in una buca vicino ad un vecchio casolare, poco distante dalla casa di famiglia a Novellara. Il suo corpo è stato trovato dopo un anno e mezzo dalla scomparsa, grazie alle indicazioni dello zio Danish.

Il processo di Saman Abbas

La difesa di Shabbar Abbas punta invece su altri possibili moventi che potrebbero aver spinto qualcun altro a mettere fine alla vita della giovane pakistana. Il padre si dichiara innocente e chiede giustizia per sua figlia. Per il suo avvocato non ci sono prove contro il suo assistito. Non c’è nemmeno la certezza sul filmato di quella notte, ottenuto dalle telecamere di sorveglianza. Nessuna prova che Shabbar avesse in spalla proprio lo zainetto della figlia.

Non è stata fatta una perizia, potrebbe trattarsi di una busta con la spesa. Siamo arrivati a dire che era lo zaino di Saman per sentimento o perché ci faceva comodo ritenerlo?

Secondo l’accusa in quel filmato i due genitori avrebbero consegnato Saman allo zio Danish, per poi tornare indietro, verso casa, da soli.