Alessia Pifferi racconta in aula di quando ha trovato la piccola Diana priva di vita e ciò che ha fatto dopo

È entrata in casa e ha visto la piccola Diana nel lettino, non era come le altre volte: il racconto di Alessia Pifferi in aula

Durante l’interrogatorio in Tribunale della Corte D’Assise di Milano, Alessia Pifferi ha ripercorso tutti gli istanti di quel giorno in cui ha trovato la piccola Diana ormai priva di vita, dopo averla lasciata in casa da sola per sei lunghi giorni.

maglia sorella Alessia Pifferi

Si è recata a Leffe dal suo compagno, le ha lasciato un biberon di latte certa che le bastasse, una bambina di 18 mesi che si sarebbe dovuta nutrire da sola, ma che invece è morta di stenti. Durante quella lontananza, Alessia Pifferi è tornata a Milano con l’uomo, perché lui doveva vedere un lavoro. Tuttavia, non gli ha chiesto di portarla a casa per controllare la bambina. Lui non sapeva che Diana fosse a casa da sola. E alla domanda del pm, sul perché non si è nemmeno preoccupata, l’imputata ha risposto addossando la colpa al compagno.

interrogatorio Alessia Pifferi

Ha dichiarato in aula che aveva paura della reazione dell’uomo, sempre aggressivo nel verbale e una volta anche fisicamente. Le ripeteva che non era il suo taxi e quel giorno avevano discusso. Così, non gli ha chiesto di accompagnarla a casa, pensava che quel biberon di latte fosse sufficiente per mantenere in vita la piccola Diana.

Cosa ha fatto Alessia Pifferi quando ha trovato Diana

Dopo sei giorni, la Pifferi è tornata a casa e questo è ciò che ha raccontato:

Non ricordo se la porta era aperta o chiusa. Sono andata subito da mia figlia, l’ho accarezzata ma ho visto che non si muoveva. Capii che cera qualcosa che non andava, perché non era in piedi come le altre volte. Non era fredda la bambina. Ho tentato di rianimarla, l’ho presa in braccio, le ho fatto il massaggio cardiaco. Poi l’ho presa in braccio e le ho dato le pacchette sulla schiena, la portai in bagno al lavandino, provai bagnare piedini, manine, viso e testina. Poi la rimisi nel lettino, le spruzzai anche l’acqua in bocca. Poi vidi che non si riprese e corsi a chiamare la vicina.